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mercoledì 5 marzo 2014

Trise = Tasi + Tari

In arrivo altre stangate e sempre soltanto per il contribuente: Tasi,
Tari ( il nuovo nome della tassa sui rifiuti) - alzi la mano chi ne
era al corrente - il tutto entro il 16 giugno, di corsa, presto che è
tardi e senza opzioni per pagamenti forfaittari. Anche se la rate
saranno due, nessuno sconto per chi intende pagare tutto subito. Le
esenzioni Tasi sono destinate ai servizi di culto e alla Chiesa (penso
che siano inclusi nel decreto anche i luoghi di culto islamici, le
famigerate moschee già arricchite e protette dai potenti Imam). Ai
Comuni spetterà soltanto stabilire le scadenze di pagamento, mentre
allo Stato spetterà individuare la quota di risorse spettante a
ciascun ente locale. Immagino che i conti saranno fatti in base al
tentativo di salvare il sud ed il carrozzone che ci è sempre costato
uno sproposito. Il tutto in accordo con il decreto Salva-Roma appena
approvato. Perché salvare Roma ed il suo sindaco e non anche gli altri
sindaci? Appena uscito tale decreto la prima obbiezione logica emersa
è stata appunto rivolta al fatto che dare miliardi di euro a Roma
significa togliere il rispetto verso quei sindaci che gestiscono
positivamente ed attivamente il proprio budget. Modello di cattivo
esempio per la comunità. In barba all'applicazione del vero federalimo
fiscale che non soltanto la Lega si auspica. Ma tale federalismo
implicherebbe una voglia di lavorare e di fare sacrifici da parte di
tutti e non un grado di assistenzialismo allo stato puro a cui
l'Italia è sempre stata abituata con il risultati che sono sotto gli
occhi di tutti.

Roberta Bartolini

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