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giovedì 6 marzo 2014

Caso Gentile vs quattro sottosegretari indagati

Per la prima volta mi sento di essere d'accordo con una scelta del Pd:
non chiedere le dimissioni per i quattro sottosegretari indagati.
Ovviamente non poteva che controbattere Alfano paragonado il caso con
quello del suo sottosegretario Gentile che ha rassegnato le
dimissioni, ma giustamente. Penso che la magistratura debba essere
fermata nel suo lavoro scellerato dittatoriale. A parte che gli avvisi
di garanzia dovrebbero essere privati e non pubblicizzati. Poi se
dovessero essere tutti considerati delinquenti solo per aver ricevuto
un avviso di garanzia mezza Italia sarebbe incarcerata. Occorre
pulizia, ordine, vera giustizia, obbiettività. Dare un avviso di
garanzia a neo sottosegretari e farli dimettere è come voler tarpare
la loro carriera politica sul nascere per qualcosa di cui non si hanno
le prove. Ricordiamoci del caso precedente di Ottaviano del Turco in
Abruzzo dimissionario da governatore della regione nel 2013 per
sanitopoli abruzzese e poi scomparso completamente dalla scena
politica (perché condannato a nove anni e sei mesi di carcere).
Giustizia deve essere fatta ma a 360°.  Per il sottosegretario del Ncd
invece vi erano tutte le condizioni papali papali per farlo dimettere,
prova provata di comportamento mafioso, pericoloso e anti-democratico.
Pertanto, il paragone con gli altri quattro sottosegretari non può
sussistere e bene ha fatto il Ministro Boschi ad interrompere una
catena giudiziaria irresponsabile. Occorre serietà.

Roberta Bartolini

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