Giovedi 20 marzo verso sera accade un fatto strano e anomalo per i
genovesi e per chi vive nei comuni limitrofi. Per chi ha scelto di
essere avvisato via internet dal comune e dalla protezione civile è
arrivato un sms tanto laconico quanto preciso e allarmante, che poi è
stato divulgato e spiegato attraverso i media. Un gasdotto in un
comune di Genova (Mignanego/Serra Riccò) si è rotto, ha subito dei
danni molto gravi ad una delle sue tubature forse per cause dolose e/o
forse per frane che si sono create in una zona collinosa e fragile in
seguito alle alluvioni degli ultimi tempi. Il messaggio segnalava il
guasto e invitava categoricamente i cittadini a chiudere tutti gli
impianti di gas metano sia autonomi che centralizzati. Nessuno poteva
immaginare ancora la causa ed il protrarsi dell'evento nonché se si
poteva accedere o meno al gas per cucinare. Ma la Protezione Civile,
l'assessore comunale alla Protezione Civile stessa, Gianni Crivello, e
Primocanale (emittente televisiva locale) si sono comportati nel
migliore dei modi, dobbiamo dar loro atto di una professionalità, di
una tempestività, di una precisione di dettagli ed informazioni, di un
desiderio di tenere costantemente aggiornata la popolazione che non
hanno eguali. Per non parlare dei tecnici impegnati nel lavoro di
ripristino del famigerato tubo, di specialisti che non hanno fatto
altro che adempiere al proprio dovere e rispettare il più possibile un
tempo record per non fare rimanere troppo al freddo gli abitanti
proprio in un momento di perturbazione generale artica che sta
portando nelle nostre zone freddo, pioggia, vento e dimunuzione delle
temperature. Giorno e notte i tecnici hanno lavorato alacremente per
riuscire ad arrivare fino alla saldatura finale del pezzo subito
arrivato appena richiesto velocemente nella notte di sabato nonostante
la pioggia e il punto franoso critico perché in salita e in
profondità. Chapeau alla Protezione Civile e a chi ha lavorato bene
per il bene comune.
Roberta Bartolini
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