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giovedì 13 marzo 2014

Maroni vs Renzi

Renzi promette mari e monti, mille euro come bonus una tantum per chi
guadagna intorno ai 1500 euro al mese (soglia troppo alta dato che la
media italiana guadagna meno), 85 euro per chi incassa intorno a 1200
euro netti al mese (obolo che fa solo venire da lamentarsi a chi
prende poco di pensione e che dovrebbe essere davvero aiutato), ma si
tratta di un giochino del tira e molla, metti di qua e prendi di là,
per far vedere che accontenti tutti  quando in realtà non vieni
incontro a nessuno. Infatti, già si parla di patrimoniale, vi è lo
spettro della Tasi e di altre tasse di cui il contribuente è ignaro
ingiustamente, si sta perdendo tempo per il varo di una legge
importante come quella elettorale. Anche se l'Italicum è stato
approvato dalla Camera in attesa del verdetto del Senato pare siano
ancora in gioco la parità di genere, le preferenze, i vari
sbarramenti. Mentre a livello di Parlamento siamo alla frutta e non si
mette mano  a ciò che è davvero indispensabile (taglio della macchina
statale, degli sprechi e dei privilegi, degli stipendi d'oro dai
parlamentari a scendere fino a tutti i consiglieri regionali  e
comunali - recriminazioni di Bolzano docent) qualcuno sta lavorando
alacremente non all'opposizione ma in parallelo, quasi certo di poter
applicare in futuro qualcosa di simile ad un vero e proprio
federalismo fiscale che permetta alle regioni italiane di gestirsi
responsabilmente. Mi riferisco al governatore della regione Lombardia,
Maroni. Oltre ad operare una vera pulizia all'interno della sua
regione, si occupa tra le altre cose di Macroregione Alpina (che
ufficialmente partirà in data odierna), di revisionare se non abrogare
la legge Merlin e la legge Fornero, di porre regole per controlli e
vaccinazioni ai lavoratori extra comunitari. Questo è pragmatismo,
questa è una vera lezione di vita.

Roberta Bartolini


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