Roberto Maroni in occasione della sua visita savonese allo
stabilimento Bombardier di Vado Ligure e in qualità di ex ministro
degli Interni si pronuncia sulla questione immigrazione e sbarchi
eccessivi a Lampedusa in termini semplici, chiari, efficaci che devono
essere divulgati il più possibile. Maroni da governatore della Regione
Lombardia potrebbe anche non occuparsi di tali problemi, ma la sua
esperienza in materia, il suo senso di responsabilità e di dovere e
l'appartenenza alla Lega Nord che vive di molti cavalli di battaglia
come quello in oggetto non può stare a guardare l'inerzia anche
dell'attuale governo Renzi. Maroni parla di prevenzione come soluzione
per tutto. Bisogna cercare di risolvere la questione flussi migratori
sempre in aumento sulle nostre coste non tanto con falso pietismo e
buonismo e cercando di salvare il salvabile e tutti i barconi. Serve
invece " mandare le navi a pattugliare le acque internazionali, a
ridosso delle acque terrotoriali dei Paesi di provenienza e fare
accordi con questi Paesi per evitare le partenze...Invece non ho
ancora visto nessuno del governo andare in Tunisia, Libia, Egitto per
accordi bilaterali." Parole sante e logiche anche in considerazione
del fatto che l'Unione Europea non è assolutamente in grado di gestire
il controllo dell'immigrazione nel mediterraneo. Non ne è capace in
quanto costruita a tavolino, arida, senza alcun contatto con le
esigenze e le realtà di ciascun suo membro. Occorre passare dalla
difesa all'attacco vero e proprio in quanto se si continua ad
accogliere senza regole chiunque si getti sulle nostre coste si
rischia di creare solo danni a un'Italia già allo sbando e senza
certezze per gli stessi italiani.
Roberta Bartolini

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