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lunedì 31 marzo 2014

La Lega secondo Jean Marie Le Pen

In un'intevista a Jean Marie Le Pen, il padre fondatore del Front
National francese ora diretto con orgoglio e ottimi risultati dalla
figlia Marine Le Pen, alla domanda se si alleeranno con la Lega Nord
dopo le europee risponde come segue:"La Lega è europeista e
regionalista. E noi non lo siamo". Il fatto che tale frase sia stata
pronunciata dal padre della Le Pen, più moderna ed innovativa, non mi
preoccupa e mi auguro che non la pensi allo stesso modo una Marine che
invece pare vada molto d'accordo e convenga con le scelte della Lega
di Salvini. La Lega è europeista nel senso che non è contraria ad
un'unione di Stati per far fronte ai grandi del mondo ed alla
globalizzazione imperante che vede il mondo orientale ed arabo sempre
più in crescita. Il contrario sarebbe un atto anacronistico. E' invece
contraria ad una UE fatta a tavolino, dalle banche e dal mondo della
finanza che impone dall'alto delle regole fittizie che non si basano
sulla conoscenza delle realtà contingenti di ciascun stato membro.
Pertanto, la Lega non è d'accordo con la moneta unica cosi attuata che
va ad indebolire un Paese come l'Italia già debole e non strutturato
come vero Stato al contrario di una Francia. E qui veniamo alla
seconda parte della sua frase. "Regionalismo". La Lega prosegue con il
suo progetto di costruire uno Stato non centralista ma federalista che
sia basato su un'unione di regioni le quali debbono essere autonome e
virtuose, responsabili e forti. In questo modo la ricchezza da esse
prodotta porterebbe crescita e sviluppo globale e  non andrebbe in
fumo come nel regime attuale. Ma non si confonda lo spirito
regionalistico con un senso anti-nazionalistico. La Francia è risaputo
come sia nazionalista ed orgogliosa della propria terra. Bisogna
tuttavia andare a scandagliare la storia per capire invece come
l'Italia sia sempre stata un Paese diviso e soprattutto mal gestito e
non protetto dalla Istituzioni. Partendo dall'amore per le proprie
regioni, una per una, la Lega invece incentiva ad un senso
nazionalistico sicuramente rispetto a quello attuale.

Roberta Bartolini

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