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martedì 11 marzo 2014

Legge elettorale senza preferenze

Sta per essere varata la nuova legge elettorale dopo mille contrasti e
paletti, dopo perdite di tempo e liti inique sulle quote rosa. Come si
poteva immaginare, la nuova legge elettorale affinché potesse essere
accettata dalla maggioranza in Parlamento ha dovuto essere espressa
senza preferenze. L'importante è arrivare a eterni compromessi e non
avere il coraggio delle proprie idee che guarda caso potrebbero
coincidere una buona volta con quelle della gente comune. In questo
senso Renzi come Premier e leader del Pd non avrà vita facile perché
gli metteranno molti bastoni tra le ruote pur di mantenere lo statu(s)
quo, in nome del "politically correct",  del proprio potere e delle
proprie poltrone. Del bene comune chissenefrega. Ma vediamo più
profondamente cosa una legge elettorale può perdere senza le
famigerate o auspicate preferenze.
- senza preferenze la vita per i politici è più facile e liscia
- senza preferenze non si dà spazio agli elettori che si vedranno
costretti a votare per nomi già imposti
- senza preferenze viene meno sempre più la sovranità popolare
- senza preferenze non stupiamoci che la gente si stanchi della
politica, che non nutra più stima verso i politici di riferimento
- senza preferenze la legge elettorale sia che si chiami "Porcellum"
sia che si chiami "Italicum" non cambia
- senza peferenze il voto non dovrebbe essere considerato valido in
quanto va in contrasto con la sua definiziione di base e con il
concetto fondamentale di suffragio universale.
Il tutto in nome della libertà.
Grazie.

Roberta Bartolini


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