L'Ucraina è in guerra e non è uno Stato povero del terzo mondo. Lo
dimostra la sua volontà di entrare nella UE a partire dall'elezione
del suo ex-presidente Juscenko eletto solo con l'obbiettivo di fare
entrare il Paese nell'Unione Europea e nella Nato, obbiettivo
raggiunto con il suo nuovo Presidente Janukovich, nonostante esistano
stati occidentali che si oppongono ad ulteriori espansioni benché vi
siano progetti per un accordo di libero mercato. Forse sono questi i
motivi che hanno ridotto Kiev la capitale e le zone limitrofe a basi
tragiche di scontri con vittime in crescita. Il mondo russo è compatto
nel difendere l'Ucraina a partire da Putin a cui ha appena concesso
aiuti per alcuni miliardi per lo sviluppo del Paese e che accusa i
Paesi UE e Nato di fomentare la protesta popolare per la democrazia.
In effetti, la valutazione da parte della Germania della Merkel di
sanzionare l'Ucraina accusata di troppa violenza pare essere esagerata
e controproducente. La materia è complessa ma credo che ancora una
volta la UE dimostri di essere costruita a tavolino per salvaguardare
degli interessi alti e altri e non per fare l'interesse dei suoi Paesi
membri. Altrimenti si preoccuperebbe di valutare il grado di crescita
e di cultura dei singoli Stati, le politiche in fatto di immigrazione
e di religione, le peculiarità di ciascuna nazione.
Roberta Bartolini
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