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lunedì 17 febbraio 2014

Non vorrei essere nei panni di Renzi

Di Renzi come arrampicatore politico, da sindaco di Firenze a Premier,
nonostante sia un uomo di sinistra (benché a suo dire, di una sinistra
sociale più avveduta e moderna alla stregua di quella europea), uomo
di cui si sa ben poco se non che sia un entusiasta, un non timido, che
non ha ancora parlato di programmi né di alleanze (è in cul de sac e
tra due fuochi che lo costringeranno a fare delle scelte di
compromesso), mi piace la disinvoltura, il coraggio di osare, la
grinta, l'ambizione, l'orgoglio, la volontà, la vivacità e l'energia
di un giovane in carriera con principi e passione politica, la
personalità di uno che fa quello che tanti altri vorrebbero fare ma
non fanno o non vogliono fare. Mettersi in mostra, rischiare sulla
propria pelle anche di essere criticato o vilipeso, o di finire sul
nascere la propria carriera politica non è da tutti e soprattutto non
è caratteristica italiana. Forse sono i leghisti quelli più
disinvolti. Renzi mi ricorda  - se non si vogliono fare paragoni con
Berlusconi - politici stranieri molto più pane al pane dei nostri
italiani. A volte occorre un pizzico di follia (per citare Berlusconi
ed Erasmo da Rotterdam) e di senso del rischio ma a ragion veduta
pensando che di fronte non si ha la propria vita e basta ma quella di
milioni di cittadini che pendono dalle tue labbra, cittadini che in
questo momento sono esausti e alla fame. Pertanto, dopo aver visto le
caratteristiche positive del Mister Bean italiano ci vedrei subito un
lato negativo che deve fare riflettere: Renzi diventa Premier in
maniera anti-democratica perché non eletto dal popolo e quindi non
legittimato. Anche se l'incarico viene ottenuto con entusiasmo da un
capo dello Stato. Se poi aggiungiamo che una volta Presidente del
Consiglio farà a suo volere ministri  e nomine, questo è il massimo
della scorrettezza che in Italia è un dato di fatto in quanto in
regime di pseudo dittatura politica, finanziaria. giuridica ed
europea. E non è poco. Insomma, non vorrei essere nei panni di un
Renzi scalatore.

Roberta Bartolini

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