Il Giornale sostiene che Alfano "tradisce". In effetti, tradisce perché si allontana dalla linea guida di Berlusconi e dalle sue richieste: quelle di ribellarsi (meglio tardi che mai) alle assurdità ed alle incapacià dell'ennesimo governo tecnico di larghe intese più vicino ai salotti dorati che alle esigenze pratiche della gente comune e comunque sostenuto soprattutto dalla sinistra, Napolitano in primis. Non mi sembra che tali richieste siano come volere la luna e fuori luogo. Dall'esterno vengono interpretate come una ulteriore presa di posizione da parte di Berlusconi che sembra voler dettare legge a tutti e dall'interno come un diktat, quasi un tradimento da parte dello stesso Cav verso i suoi. Il fatto è che in questo momento e non solo i politici devono soltanto pensare a fare riforme e al benessere comune, non al cadreghino e alla possibilità di perderlo. Per di più, i politici attuali hanno anche la fortuna che gira in loro favore in quanto non eletti dal popolo con tanto di preferenze ma dall'interno, a tavolino, non democraticamente. Ci prendono tutti in giro e un Alfano che pretende di mostrare il pugno di ferro ora delude assai. Avrebbe dovuto farlo prima dimostrando di volere a tutti i costi le dovute riforme, di fare un'opposizione corretta se ve ne era bisogno, di essere un vero leader di partito nonché un capace Ministro degli Interni. In lui non ho visto nulla di tutto questo. Che delusione. Ma ancora una volta vincerà il salotto dorato contro la vita reale.
Roberta Bartolini
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