Sallusti ha ragione: la classe politica dirigente (anche se di centro destra come il Pdl) se sbaglia o se si comporta da incompetente ed irresponsabile è giusto che venga ripresa e non osannata per rispetto della libertà di parola e per rispetto dei suoi elettori nonché dei lettori de Il Giornale. In barba alle polemiche sollevate dalla sinistra per cui la stampa tutta sarebbe in mano a Berlusconi e quindi di destra. Si sa, i liberali non si fanno fare un lavaggio del cervello, sono delle menti pensanti libere ed indipendenti e se si sentono di apportare delle critiche lo fanno senza se e senza ma. Lo si può notare dal risultato dalle elezioni e da come ultimamente il Pdl sia stato penalizzato. Due riflessioni. Innanzitutto anche se lettori ed elettori di centro destra si dimostrano dissidenti il Pdl pare non averne dato peso tanto importante è il suo cadreghino da mantenere scaldato a vita. Inoltre, pensiamo alla legge elettorale vigente. Senza dare le preferenze, la vita per i politici è più facile e liscia. Ma dal momento in cui finalmente e secondo democrazia gli elettori potranno scegliere le proprie preferenze allora stiamo pur certi che alcune persone - ora dissidenti - non si vedranno più, nessuno le conoscerà e se ne ricorderà. Mi riferisco soprattutto a coloro i quali sono stati posizionati da Berlusconi e che non mostrano nessun spirito di riconoscenza.
Roberta Bartolini
Nessun commento:
Posta un commento