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domenica 16 giugno 2013

Quei morti della tonnara

Mi dispiace molto per la morte di sette clandestini aggrappati ad una
rete di tonni nei pressi di Lampedusa sulla nostre coste. La vita
umana è troppo sacra per gettarla via in questo modo. Ma diventa
ancora più sacra se si pensa a come lo Stato italiano sia assente e
non preparato all'accoglienza o alla non accoglienza di clandestini
che disperati attraversano il mare aperto in barconi per approdare
sulle nostre coste. C'è da dire che lo fanno perché sanno che il
nostro Paese poi li accoglie a braccia aperte senza indagare sul loro
conto o solo dopo un sommario controllo. Non è più l'epoca del governo
Berlusconi e del Ministro degli Interni Maroni che avevano creato una
vera politica d'integrazione dello straniero a partire proprio dalle
coste e dai centri di accoglienza, a partire proprio da accordi
internazionali tra i vari Paesi coinvolti. Qui non si è in Germania o
in altri Paesi del nord o a Malta dove le regole sono ben presenti e
vengono fatte rispettare. Qui si è in Italia, vale a dire, nel Paese
del bengodi dove le porte sono spalancate a extra comunitari,
stranieri, nomadi e non agli italiani stessi che vivono in condizioni
di degrado, di disservizi continui, di mancanza di sussidi, di
tassazione elevata. Mi domando se il benessere non viene dato a noi
cittadini autoctoni come potrebbe venire elargito a chi proviene
dall'estero e in condizioni pessime come i nord africani. Questo modo
di fare o di non fare politica bistratta la vita umana. La notizia di
oggi è che, anche complice il bel tempo e il buon mare, le coste
italiane sono state assaltate da 950 clandestini che si vanno a
sommare ai 690 di ieri sbarcati in Calabria ed in Sicilia. Ma i media
parlano di quei poveri sette morti aggrappati ad una tonnara della
apparente salvezza. Del vero problema che crea i morti dei barconi
(quindi degli attuali 1600 clandestini e oltre) nessuno ne parla,
neppure nel caso in cui venissero direttamente rispediti al mittente.
Mi dispiace dirlo, ma l'Italia fa troppi buchi nell'acqua, è un Paese
malato dal più profondo e mi sorprende come la percentuale di
assenteismo alle elezioni non sia più bassa di quella attuale. Ma ci
arriveremo. E i morti nordafricani si assommeranno ai suicidi
italiani. Questo purtroppo non è pessimismo, è concretezza e
pragmatismo che i governi italiani che si succedono non colgono
abbastanza o non vogliono cogliere.

Roberta Bartolini

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