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giovedì 20 giugno 2013

Berlusconi chapeau

In seguito alla continuazione del maxi-processo contro Silvio
Berlusconi (suddiviso in tre parti), che lo definisce "un accanimento
giudiziario" che non ha eguali, la reazione del Pdl e dei suoi seguaci
è più che legittima, tutta volta alla difesa dell'ex Premier in quanto
soprattutto persona, essere umano. L'unico ad essere apparentemente o
volutamente sereno e freddo, pratico e realistico pare essere lo
stesso Berlusconi che invoca "cautela". Chapeau. Chiunque avrebbe
inveito e si sarebbe quanto meno lamentato. Invece, Berlusconi con
savoir-faire ed eleganza addirittura sostiene che nulla potrà impedire
al governo di andare avanti, che prima di tutto esistono l'Italia e
gli italiani, nonostante il fatto che probabilmente non vedremo più
sulla scena politica il più abile, il più grande
imprenditore/politico/statista che l'Italia abbia mai vantato
specialmente negli ultimi tempi. Tuttavia, le sue parole ed il suo
atteggiamento mi producono un'obbiezione di fondo legittima: mi
domando se non servirebbe più coraggio, mi domando se siamo così
sicuri che continuare a tenere in vita un governo di larghe intese sia
la cosa migliore per il nostro Paese, mi chiedo se sia il caso di dare
un'altra chance ad un'accozzaglia di pensieri che non troveranno mai
il comune denominatore, a larghe intese che nella nostra nazione non
possono funzionare.

Roberta Bartolini

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