Premessa:
Mi rendo conto che il mio scritto e pensiero possono essere pericolosi
come argomento, ma credo che valga la pena cercare di coinvolgere il
più possibile l'opinione pubblica in questo senso.
Senza regole ci stiamo rovinando con le nostre stesse mani.
Grazie.
Il genovese ucciso in Siria, Giuliano "Ibrahim" Delnevo, ("Ibrahim"
perché fattosi adottare dagli islamici) è il primo italiano diventato
terrorista in nome di Allah. Prima indagato a Genova per terrorismo,
poi gli studi, forse per camuffare la sua vena, poi i viaggi
all'estero per l'addestramento tipico del terrorismo islamico. Il
tutto condito da un tipico abbigliamento con tunica e barba ieratica.
E iniziamo, e anche l'Italia entra nel circuito del terrorismo
islamico dopo Paesi come Inghilterra (dai cui colleges escono perfetti
e naturalizzati inglesi attentatori) e Belgio. E non si può dire che
non eravamo al corrente dei rischi a cui si poteva andare incontro
quando l'Italia ha iniziato a prendere sotto gamba il fenomeno
migratorio, la marea di extra comunitari che hanno voluto integrarsi
nel nostro Paese, i barconi in arrivo sulle nostre coste e una
politica d'integrazione dello straniero, la sorta di ghettizzazione
nata in molte città frutto di una eccessiva solidarietà nei confronti
degli immigrati che ha sortito una separazione di razze e di culture
inutile ai fini di una solida integrazione multirazziale. Sotto gli
occhi di tutti esisteva l'esempio pratico di Paesi come la Francia o
la Spagna dove la presenza massiccia e forse non controllata a dovere
di stranieri ha iniziato a creare seri problemi di convivenza. Gli
italiani cosa hanno fatto di fronte al fenomeno migratorio in atto da
tempo? Ha accolto con finto buonismo tutti i clandestini senza regole,
controlli e paletti, complice l'assenza estrema dell'Unione Europea
presente solo per battere cassa, complice una politica falsamente
solidale di una sinistra pronta a tutto pur di non perdere potere,
voti e consensi. Si pensi solo alla nascita repentina e costruzione
non a norma di moschee. La storia dell'arte e dell'architettura ci
insegna come un luogo di culto sia prima di tutto uno spazio
architettonico costruito in base a studi e strutture particolari ed
in base alla cultura del Paese dove esso sorge. Mi domando pertanto
che senso abbia costruire - perché peraltro obbligati - a costruire
nelle nostre terre tutte impregnate di italianità, di tradizioni
storiche tipiche delle moschee solo per accogliere gli islamici.
Moschee che statisticamente nascono come luoghi di culto e crescono
come pied-à-terre e base per addestramento ed insegnamento islamico
che può sfociare in educazione al terrorismo. Moschea e barba
ieratica, simboli e focolai islamici, non dimentichiamocelo. Genova e
chi per essa, attenzione.
Roberta Bartolini
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