Egr. Direttore Sallusti,
Mi riferisco al Suo bellissimo e condivisibile articolo su Il Giornale
del 20 giugno, riguardo al caso Berlusconi, "Ad un passo dalla fine".
Tutto vero, sante parole, "un'arrogante interferenza tra poteri (la
Magistratura) e l'esecutivo". Verissimo e gravissimo. Per questo
motivo si è sollevato lo sdegno anche da parte di Napolitano, che
richiama alla correttezza istituzionale. Ora il governo e lo Stato
italiano sono in pieno subbuglio e sotto i riflettori esteri. Triste
ma vero a dirsi che poche cose ma chiare sono purtroppo attuabili: la
rovina di una persona (seppur forte e determinata, l'ex-Premier), di
un partito (il Pdl) che, come sostiene Sallusti, si "sfalderà" senza
il suo leader maximo, del centro destra e di uno Stato travolto da un
ulteriore problema. Ma in fondo era quello che si voleva, era quanto
la sinistra manovrata dalla Magistratura ha sempre auspicato.
L'obbiettivo centrato era di abbattere il centro destra attraverso
Silvio Berlusconi. Complice anche un centro destra debole (Pdl e
caduta libera della Lega). Centro destra che potrebbe ancora essere
salvato e riostruito secondo un modello proposto da Magdi Christiano
Allam (un grosso contenitore che raggruppi molte forze politiche con
programmi ed obbiettivi comuni). Ma questo è ancora un altro discorso.
Ora pensiamo al presente che deve essere affrontato in termini di
riforme e di salvezza per l'impero di Berlusconi.
Roberta Bartolini
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