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giovedì 10 dicembre 2015

Se la Lega di Salvini si concentra piu' sui programmi e si pone propositiva a prescindere può emulare il Front National della Le Pen

La vittoria d'Oltralpe nella Francia di Marine Le Pen con il suo Front National deve essere scandagliata e guardata come modello da assumere sia per i contenuti che per la forma. La differenza grande è che in Francia vince un forte senso di nazionalismo, mentre in Italia un divisionismo atavico. Non per questo l'Italia deve considerarsi come un Paese spaccato ma suddiviso in regioni e peculiarità individuali. Si deve considerare che la Le Pen non è fresca a vittorie ma si deve sottolineare come l'ultima vittoria sia stata il coronamento di una serie di battaglie vinte in un percorso che dura da tempo in cui la Le Pen si è messa in gioco in prima linea quasi dovesse combattere per arrivare all'Eliseo da subito. Alla base esiste una sua forte e capillare preparazione che la induce a porre avanti tutto una linea guida di partito che non cambia di fronte agli eventi e si colloca a prescindere. Il suo è il classico atteggiamento propositivo che si pone un obbiettivo dietro l'altro. Questo produce sicurezza tra gli elettori che la stessa Le Pen mette sempre in primo piano. Il suo non puo' e non deve essere considerato "populismo" di cui si parla da giorni in Italia. Come non deve essere ritenuto populismo quello di Salvini e della sua Lega innovativa, piu' avveduta e preparata rispetto ai tempi passati.  Tuttavia, le critiche da parte della stampa, dei media e dei partiti avversari non mancano. Pertanto, credo che la Lega debba umilmente fare un passo in avanti per divenire sempre piu' credibile, per crescere, migliorare e fare breccia tra gli elettori italiani divenuti anch'essi più critici rispetto al passato. Si concentri sui programmi a prescindere dagli eventi straordinari. E crescerà.

Roberta Bartolini

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