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mercoledì 23 settembre 2015

I devastanti effetti della "buona scuola" (e siamo solo agli inizi)

Dalla piccola ma importante esperienza personale che ho con il mondo della scuola in qualità di genitore, o meglio, di mamma di un bambino attualmente in seconda elementare, deduco che a furia di disinterressarci come cittadini ed utenti, di subire passivamente il cambiamento degli eventi e di accettare supinamente le novità che il governo di turno non solo propone ma impone, mi sento in diritto se non dovere di esprimere la mia opinione e di darmi da fare nel mio piccolo attenzione non per polemizzare inutilmente e per considerare tutto dal punto di vista politico ma per essere obbiettiva e attenta all'evolversi delle cose che a mio avviso stanno prendendo una brutta piega. Si può parlare di vari ambiti purtroppo, ma qui vorrei dedicarmi al mondo della scuola e dell'educazione dei nostri bambini e ragazzi.
Dopo avere riscontrato dei problemi nel periodo della materna (meno nel privato dove tante cose possono essere sistemate parlando e proponendo) ma di poca rilevanza per fortuna, attraversiamo la prima elementare col problema maggiore di avere ottenuto la possibilità di essere nelle liste per una scuola statale paradossalmente grazie ad un isee rientrante nei parametri ma abbastanza esigente nelle spese soprattutto riguardo la mensa scolastica. Terminiamo l'anno perdendo già le due maestre principali di italiano e matematica (peraltro molto brave e ben accettate dai bimbi - il mio ne parla ancora adesso soprattutto della maestra di italiano e materie connesse) grazie alle modifiche della cosiddetta "buona scuola" del governo Renzi che buona non è per nulla (modifiche fatte senza interpellare i singoli cittadini che invece devono ancora una volta accettare di buon grado tutti i cambiamenti). Lo dimostrano le novità inserite come progetti come la rivalutazione dell'assegnazione dei ruoli agli insegnanti di ruolo in graduatoria e a quelli di sostegno (novità che vedono un ritardo immane sui tempi dato che come avviene nella nostra scuola allo scadere della seconda settimana di avvio delle lezioni non sarebbero ancora stati assegnate le maestre con lo sconforto generale delle classi,dei genitori che brancolano nel buio senza capire ma soprattutto con lo stupore che nulla sia ancora stato stabilito in barba alle regole che dovrebbero avere il sopravvento), il "gender", la videosorveglianza per combattere il bullismo e altri provvedimenti che dovrebebro essere applicati con criterio di importanza in uno Stato serio che dia delle priorità e che si basi su regole già prestabilite.
Le novità se di importanza rilevante e se inserite in un contesto di uno Stato ben strutturato con regole di base e serietà di intenti e di valori, possono essere prese in considerazione senza fiatare. Ma se a monte manca un filo diretto, una comunicazione e una presa di coscienza di un contatto diretto con la realtà quotidiana non vedo perché si debba accettare il tutto senza fiatare. Al di là delle polemiche qui ci si trova nella condizione di creare un'alternativa di educazione, ritornando ai vecchi schemi di un tempo fatti di valori e attaccamento a quei valori prettamente italiani come è giusto che sia.
Solo in questo modo si riuscirà a superare gli ostacoli. Con un cambiamento si, ma di vedute e di politiche.

Roberta Bartolini

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