Il giorno 13 novembre alle ore 18.00 presso il Teatro della Gioventu' di
Genova si è tenuto un convegno politico organizzato dal Gruppo Consiliare
comunale della Lega Nord di Genova in collaborazione con il Civ di Piazza
della Vittoria diretto da Stefano Garassino, vice segretario provinciale
Lega Nord Liguria, col seguente tema:"A confronto due diversi modi di
governare una città". Tema che ha visto confrontarsi il sindaco di Padova,
Massimo Bitonci e il vice sindaco di Genova, Stefano Bernini.
Convegno e dibattito da inserire nel quadro delle tante iniziative di
natura politica e culturale che coinvolgono e devono coinvolgere la Lega
Nord e tutto il suo popolo. Incontrarsi, conoscersi, confrontarsi
civilmente è un modo di fare politica vincente ma anche di esercitare il
proprio diritto di cittadini di tenersi informati e di darsi da fare per il
bene comune. E Bitonci ne è un esempio lampante di come un amministratore
comunale possa insegnare ad amare il proprio territorio. Partirei proprio
da qui: tutto ruota intorno all'amore verso la propria terra che dà la
possibilità a tutti, amministratori e cittadini, di impegnarsi in una
crescita insieme e nella volontà di sapere conoscere la città in cui si
vive. Dalle parole di Bitonci si evince la dimostrazione di una conoscenza
capillare di Padova in tutti i suoi aspetti. Pertanto, serietà, senso di
responsabilità e amore. Requisiti necessari per una buona convivenza che
non si intravedono purtroppo nell'amministrazione comunale genovese
rappresentata da Marco Doria, un sindaco anonimo e dannoso con la sua
politica tipica del PD e del Sel. Tuttavia, al Teatro della Gioventù è
intervenuto il vice sindaco, persona simpatica, ma tutto fumo e niente
arrosto. Bitonci con la sua semplicità ma anche con il suo spessore e la
sua preparazione ha inoltrato carica e input notevoli che dovranno servirci
sempre e ora più che mai in vista delle prossime elezioni regionali.
Il dibattito si è svolto all'insegna della civiltà e della delicatezza,
nonostante la presenza esterna di qualche frangia di centri sociali di
Zapata che, forse convinti di assistere a chissà quale incontro infuocato e
poi pertanto delusi, pare si siano calmati anche grazie alla presenza della
Digos a cui si fanno eterni complimenti per la propria professionalità
costante.
Il dibattito mediato e condotto da Stefano Garassino è stato scandito da un
botta e risposta tra i sindaci e la platea che ha posto delle domande
precise sul come amministrare una città sui seguenti argomenti:
- criminalità e sicurezza, proposto da Roberto Masotto , Presidente del Civ
di Piazza della Vittoria, partendo da una statistica che vede Milano al
primo posto per mancanza di sicurezza, Genova al sesto e Padova al
ventesimo. Bitonci in maniera pragmatica ed essenziale ha apportato il
proprio esempio padovano di come cercare di arginare tali problemi
sostenendo che non occorrono divieti ma regole come quelle di spiegare le
forze dell'ordine in maniera avveduta, di utilizzare maggiormente la
polizia municipale e il poliziotto di quartiere, contrastato dalla risposta
di Bernini molto evasivo e negativo verso la figura del vigile di
quartiere già utilizzato a suo avviso inutilmente e senza risultati in
passato a Genova. Dare troppe multe a volte non raggiunge il risultato
auspicato. Bisogna utilizzare le forze dell'ordine in maniera differente e
più costruttiva. Ma invece di crogiolarsi nell'inutilità di certe
iniziative sarebbe importante trovare delle alternative come ci insegna
Bitonci con il suo pragmatismo e il suo radicamento sul territorio.
- problema alluvioni e come reagire per trovare soluzioni di messa in
sicurezza del territorio. Problema toccato dalla neo Presidente della
Consulta del Civ di Piazza della Vittoria, Ilaria Mussini. Il Veneto è
stato colpito nel 2010 da una forte alluvione soprattutto nella zona di
Venezia ma per fortuna senza morti e come ci indica Bitonci con un pò più
di fortuna rispetto a Genova. Ma non si può vivere di sola fortuna. Occorre
prevenzione, sapere conoscere il territorio per produrre in fretta
progetti. SI è parlato dell'abusivismo delle costruzioni in Genova dai
monti al mare e persino agli argini del Bisagno. Persino un Bitonci
padovano giungendo nella nostra città si è reso conto della speculazione
edilizia eccessiva e degli errori di progettazione proprio ai margini del
torrente che attraversa parte di città con la confluenza di altri rii e
rivi. Ad oggi bisogna puntare su progetti concreti e tempestivi.
- dall'abusivismo delle costruzioni si è passati al discorso
dell'abusivismo commerciale parlando di accattoni (molto presenti nel
territorio padovano), vu cumprà e commercianti abusivi non controllati e
della crescita dei commercianti cinesi. Occorre voglia di affrontare
determinati problemi a cui la sinistra si dimostra avulsa volente o
nolente. Purtroppo anche a Genova vi è la presenza dell'accattonaggio non
preso in seria considerazione, di vu cumprà soprattutto presenti nella
centrale Via XX Settembre e presso il Porto Antico, presenza questa che
rende la nostra città non accogliente, priva di lustro e prestigio ed in
preda alla illegalità voluta. Da non sottovalutare la presenza sempre
maggiore di cinesi e dei problemi che ne sorgono di carattere economico e
finanziario (discorso tasse ed evasione fiscale).
- tema del turismo, inteso come miglioramento di una città per il suo
presente ed il suo futuro. Bitonci intende il turismo come unica risorsa
concreta per una città. Investire su di esso sembra un'ovvietà, ma si
tratta invece di un ambito fondamentale a cui noi genovesi non siamo
abituati a riflettere e a sentire come nostro lontani dal desiderio di
valorizzare la nostra città. Bitonci ha consigliato i cosiddetti pacchetti
turistici, elementi importanti per costruire una rete ricettiva assieme ad
associazioni, ad alberghieri, trasporti. Tale strategia di investimento non
viene neppure presa in considerazione da un Bernini che rappresenta la
figura del burocrate. Problema innescato dalla Signora Rita Erba,
Presidente della Proloco del centro storico, che con un buon intervento ha
finalmente toccato l'argomento centro storico ormai abbandonato a se
stesso, ghettizzato e ridotto a casbah a cielo aperto. Bitonci ritiene che
non si deve ridurre intere zone a ghetti, anche se il detto recita
spazzatura richiama altra spazzatura. Ma qui occorrerebbe approfondire il
discorso a monte parlando di corretta integrazione dello straniero e della
produzione e creazione di una politica seria d'immigrazione.
Approfondimento che certamente non emergerà da una politica di sinistra
finta buonista e solidale e conservatrice. Cavallo di battaglia invece
della Lega Nord che avrà il compito di spiegare alla cittadinanza l'essenza
vera del suo pensiero in materia. Ma vi sarà sicuramente altra occasione
per affrontare tale discorso.
- domanda di Paolo Canessa, dipendente Carige, che come ci ricorda, si
tratta della banca numero uno genovese, prima del Banco di San Giorgio, ora
in condizioni di rifacimento per scongiurare il proprio fallimento.
Incentivare la vita di tali Istituti di Credito è un dovere per una città
che si rispetti.
- L' Architetto genovese Marco Rosagni è intervenuto sulla necessaria
presentazione di un piano infrastrutturale e di nuovi progetti costruttivi
per Genova in base al concetto più ampio di dare importanza al discorso
trasporti, piano intermodale e moduli costruttivi lineari anche a seguito
delle alluvioni che sempre più di frequente colpiscono Genova.
- La Signora Rita Fecondo è intervenuta sul discorso ad oggi in auge nella
città di Milano delle case popolari e dei criteri di assegnazione delle
stesse. Caso di Milano docet dove le case popolari sono all'insegna del
buonismo nei confronti di stranieri e della non tutela dei cittadini
autoctoni. L'assegnazione delle case popolari dovrebbe dipendere dal grado
di anzianità, di reddito nel rispetto della precedenza da dare ai cittadini
italiani prima di tutto. Spesso a porre paletti e lungaggini contribuisce
la lenta burocrazia italiana, vero handicap che si protrae da troppo tempo.
Come ha sostenuto la nostra segretaria nazionale della Lega Nord Liguria,
Sonia Viale, "non esiste gara sui contributi e le proposte per affrontare
i problemi di due grandi città. Riconosco merito a chi accetta il
confronto , ma Bitonci for ever".
Al prossimo incontro e per il momento meditiamo su questo.
Grazie e un abbraccio a tutti e sempre avanti con la Lega!
Roberta Bartolini


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