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domenica 16 novembre 2014

Dibattito del 13/11/14 tra Bitonci e Bernini

Il  giorno  13  novembre alle ore 18.00 presso il Teatro della Gioventu' di
Genova  si  è tenuto un convegno politico organizzato dal Gruppo Consiliare
comunale  della  Lega Nord di Genova in collaborazione con il Civ di Piazza
della  Vittoria  diretto  da Stefano Garassino, vice segretario provinciale
Lega  Nord  Liguria,  col  seguente  tema:"A  confronto due diversi modi di
governare  una città". Tema che ha visto confrontarsi il sindaco di Padova,
Massimo Bitonci e il vice sindaco di Genova, Stefano Bernini.
Convegno  e  dibattito  da  inserire  nel  quadro delle tante iniziative di
natura  politica  e  culturale che coinvolgono e devono coinvolgere la Lega
Nord   e   tutto  il  suo  popolo.  Incontrarsi,  conoscersi,  confrontarsi
civilmente  è  un  modo di fare politica vincente ma anche di esercitare il
proprio diritto di cittadini di tenersi informati e di darsi da fare per il
bene  comune.  E Bitonci ne è un esempio lampante di come un amministratore
comunale  possa  insegnare ad amare il proprio territorio. Partirei proprio
da  qui:  tutto  ruota  intorno  all'amore verso la propria terra che dà la
possibilità  a  tutti,  amministratori  e  cittadini,  di impegnarsi in una
crescita  insieme  e  nella  volontà di sapere conoscere la città in cui si
vive.  Dalle parole di Bitonci si evince la dimostrazione di una conoscenza
capillare  di  Padova  in tutti i suoi aspetti. Pertanto, serietà, senso di
responsabilità  e  amore.  Requisiti necessari per una buona convivenza che
non   si   intravedono  purtroppo  nell'amministrazione  comunale  genovese
rappresentata  da  Marco  Doria,  un  sindaco  anonimo e dannoso con la sua
politica  tipica  del  PD  e  del Sel. Tuttavia, al Teatro della Gioventù è
intervenuto  il  vice  sindaco,  persona  simpatica, ma tutto fumo e niente
arrosto.  Bitonci  con  la sua semplicità ma anche con il suo spessore e la
sua preparazione ha inoltrato carica e input notevoli che dovranno servirci
sempre e ora più che mai in vista delle prossime elezioni regionali.

Il  dibattito  si  è  svolto all'insegna della civiltà e della delicatezza,
nonostante  la  presenza  esterna  di  qualche frangia di centri sociali di
Zapata che, forse convinti di assistere a chissà quale incontro infuocato e
poi pertanto delusi, pare si siano calmati anche grazie alla presenza della
Digos  a  cui  si  fanno  eterni complimenti per la propria professionalità
costante.

Il dibattito mediato e condotto da Stefano Garassino è stato scandito da un
botta  e  risposta  tra  i  sindaci  e la platea che ha posto delle domande
precise sul come amministrare una città sui seguenti argomenti:

- criminalità e sicurezza, proposto da Roberto Masotto , Presidente del Civ
di  Piazza  della  Vittoria,  partendo da una statistica che vede Milano al
primo  posto  per  mancanza  di  sicurezza,  Genova  al  sesto  e Padova al
ventesimo.  Bitonci  in  maniera  pragmatica  ed essenziale ha apportato il
proprio  esempio  padovano  di  come  cercare  di  arginare  tali  problemi
sostenendo  che  non occorrono divieti ma regole come quelle di spiegare le
forze  dell'ordine  in  maniera  avveduta,  di  utilizzare  maggiormente la
polizia municipale e il poliziotto di quartiere, contrastato dalla risposta
di  Bernini  molto  evasivo   e  negativo  verso  la  figura  del vigile di
quartiere  già  utilizzato  a  suo  avviso inutilmente e senza risultati in
passato  a  Genova.  Dare  troppe  multe a volte non raggiunge il risultato
auspicato.  Bisogna utilizzare le forze dell'ordine in maniera differente e
più   costruttiva.   Ma  invece  di  crogiolarsi  nell'inutilità  di  certe
iniziative  sarebbe  importante  trovare  delle alternative come ci insegna
Bitonci con il suo pragmatismo e il suo radicamento sul territorio.

-  problema  alluvioni  e  come  reagire  per trovare soluzioni di messa in
sicurezza  del  territorio.  Problema  toccato  dalla  neo Presidente della
Consulta  del  Civ  di  Piazza  della Vittoria, Ilaria Mussini. Il Veneto è
stato  colpito  nel  2010  da una forte alluvione soprattutto nella zona di
Venezia  ma  per fortuna senza morti e come ci indica Bitonci con un pò più
di fortuna rispetto a Genova. Ma non si può vivere di sola fortuna. Occorre
prevenzione,   sapere  conoscere  il  territorio  per  produrre  in  fretta
progetti.  SI  è  parlato  dell'abusivismo  delle costruzioni in Genova dai
monti  al  mare  e  persino  agli  argini  del  Bisagno. Persino un Bitonci
padovano  giungendo  nella  nostra città si è reso conto della speculazione
edilizia  eccessiva  e degli errori di progettazione proprio ai margini del
torrente  che  attraversa  parte  di città con la confluenza di altri rii e
rivi. Ad oggi bisogna puntare su progetti concreti e tempestivi.

-   dall'abusivismo   delle   costruzioni   si   è   passati   al  discorso
dell'abusivismo  commerciale  parlando  di  accattoni  (molto  presenti nel
territorio  padovano),  vu  cumprà e commercianti abusivi non controllati e
della  crescita  dei  commercianti  cinesi.  Occorre  voglia  di affrontare
determinati  problemi  a  cui  la  sinistra  si  dimostra  avulsa volente o
nolente.  Purtroppo  anche a Genova vi è la presenza dell'accattonaggio non
preso  in  seria  considerazione,  di  vu cumprà soprattutto presenti nella
centrale  Via  XX  Settembre  e presso il Porto Antico, presenza questa che
rende  la  nostra  città non accogliente, priva di lustro e prestigio ed in
preda  alla  illegalità  voluta.  Da  non  sottovalutare la presenza sempre
maggiore  di  cinesi e dei problemi che ne sorgono di carattere economico e
finanziario (discorso tasse ed evasione fiscale).

-  tema  del  turismo,  inteso  come  miglioramento di una città per il suo
presente  ed  il  suo futuro. Bitonci intende il turismo come unica risorsa
concreta  per  una  città.  Investire  su  di esso sembra un'ovvietà, ma si
tratta  invece  di  un  ambito  fondamentale  a  cui noi genovesi non siamo
abituati  a  riflettere  e  a  sentire come nostro lontani dal desiderio di
valorizzare  la nostra città. Bitonci ha consigliato i cosiddetti pacchetti
turistici,  elementi importanti per costruire una rete ricettiva assieme ad
associazioni, ad alberghieri, trasporti. Tale strategia di investimento non
viene  neppure  presa  in  considerazione  da un Bernini che rappresenta la
figura   del   burocrate.  Problema  innescato  dalla  Signora  Rita  Erba,
Presidente  della Proloco del centro storico, che con un buon intervento ha
finalmente  toccato  l'argomento  centro  storico  ormai  abbandonato  a se
stesso,  ghettizzato e ridotto a casbah a cielo aperto. Bitonci ritiene che
non  si  deve  ridurre  intere  zone   a  ghetti,  anche se il detto recita
spazzatura  richiama  altra spazzatura. Ma qui occorrerebbe approfondire il
discorso  a monte parlando di corretta integrazione dello straniero e della
produzione    e   creazione   di   una   politica   seria   d'immigrazione.
Approfondimento  che  certamente  non  emergerà da una politica di sinistra
finta  buonista  e  solidale  e  conservatrice. Cavallo di battaglia invece
della Lega Nord che avrà il compito di spiegare alla cittadinanza l'essenza
vera  del  suo  pensiero in materia. Ma vi sarà sicuramente altra occasione
per affrontare tale discorso.

-  domanda  di  Paolo  Canessa,  dipendente Carige, che come ci ricorda, si
tratta della banca numero uno genovese, prima del Banco di San Giorgio, ora
in  condizioni  di  rifacimento  per  scongiurare  il  proprio  fallimento.
Incentivare  la  vita di tali Istituti di Credito è un dovere per una città
che si rispetti.

-  L'  Architetto  genovese  Marco  Rosagni  è intervenuto sulla necessaria
presentazione  di un piano infrastrutturale e di nuovi progetti costruttivi
per  Genova  in  base  al concetto più ampio di dare importanza al discorso
trasporti,  piano  intermodale e moduli costruttivi lineari anche a seguito
delle alluvioni che sempre più di frequente colpiscono Genova.

-  La Signora Rita Fecondo è intervenuta sul discorso ad oggi in auge nella
città  di  Milano  delle  case popolari e dei criteri di assegnazione delle
stesse.  Caso  di  Milano  docet dove le case popolari sono all'insegna del
buonismo  nei  confronti  di  stranieri  e  della  non tutela dei cittadini
autoctoni.  L'assegnazione delle case popolari dovrebbe dipendere dal grado
di anzianità, di reddito nel rispetto della precedenza da dare ai cittadini
italiani  prima  di tutto. Spesso a porre paletti e lungaggini contribuisce
la lenta burocrazia italiana, vero handicap che si protrae da troppo tempo.

Come  ha  sostenuto la nostra segretaria nazionale della Lega Nord Liguria,
Sonia  Viale, "non esiste gara sui contributi  e le proposte per affrontare
i  problemi  di  due  grandi  città.  Riconosco  merito  a  chi  accetta il
confronto , ma Bitonci for ever".

Al prossimo incontro e per il momento meditiamo su questo.

Grazie e un abbraccio a tutti e sempre avanti con la Lega!

Roberta Bartolini







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