Mentre il sindaco di Genova, Doria, è stato sorpreso colpevolmente a trascorrere il passato weekend in quel di Courmayeur in un momento molto critico per la città che governa ( o fa finta di governare) e che è in ginocchio nonostante il meteo sia migliorato (basta recarsi in Piazza della Vittoria, Borgo Incrociati, nell'entroterra ligure e genovese per vedere lo scempio del fango e la tristezza degli alluvionati che hanno di nuovo perso tutto solo dopo tre anni dall'ultima alluvione, anni di dolce far niente della amministrazione genovese) un altro sindaco si sta dando un gran da fare giorno dopo giorno. Peccato che Doria sia di sinistra e che Bitonci, sindaco di Padova, sia della Lega Nord. Sarà una coincidenza? Il punto è che Bitonci è riuscito a strappare la sua città da anni mal governata dalla sinistra con tutti i problemi annessi (immigrazione selvaggia, mancanza di regole, errata assegnazione delle case popolari, economia allo sbando e conseguenti suicidi di imprenditori...) con un programma ben preciso, semplice ma ficcante e adeguato alla sua città che ama come la sua casa e la sua famiglia. Dimostra di esserne attaccato e di conoscerne pietra per pietra. Amore e rigore, decoro e regole. Bitonci come il governatore del Veneto, Zaia, e come quello della Lombardia, Maroni, ricorda che Mare Nostrum ha portato nel 2014 125.000 arrivi con un onere pari a circa 9 milioni di euro al mese per l'Italia. Nove milioni di euro al mese per accogliere senza senno e regole stranieri cladenstini che il resto d'Europa non vuole e seleziona già a sua volta. Bitonci si sente poi responsabile del territorio che amministra e vuole essere a conoscenza in cifre del continuo afflusso di immigrati in Veneto anche per ragioni non solo ovviamente di sicurezza ma di un inevitabile aumento di rischi sanitari a carico della popolazione. Bitonci al contrario di Doria dimostra di essere serio e responsabile come tutti gli amministratori leghisti sul territorio italiano. Non è coincidenza questa.E' serietà, buon senso, amore, volontà di promettere ai cittadini e di mantenere. Invece la sinistra se ne infischia della morale e del bene comune e di chi ancora persegue a votarla. Non credo vi siano più dubbi a questo punto.
La mia esortazione per il futuro è di seguire il percorso parallelo di un Bitonci e di un Doria, farne dovuti paragoni e quando sarà il momento di andare a votare traendone le conseguenze.
Roberta Bartolini


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