Ritengo che l'idea lanciata da Salvini di "intitolare una via per Oriana Fallaci in tutti i comuni dove governa la Lega" sia sacrosanta e spetti di diritto alla Lega per mettere un pò di ordine in fatto di farsi le proprie ragioni come fa la sinistra. Una sinistra che cura i propri interessi, dedica vie, piazze, spazi pubblici a chi idelologicamente e' vicino ad essa e non permette agli avversari di avere neppure l'iniziativa di pensare alla dedica di un sito ad un loro beniamino. Caso più eclatante è la richiesta non esaudita da parte della ex-AN di Genova di intitolare una via al buonanima di Quattrocchi politicamente schierato a destra. In compenso, piazze a Carlo Giuliani e/o a Don Gallo vengono così nominate. E poco importa se le leggi della toponomastica impongono paletti e aspettative lunghe. Dedicare uno spazio cittadino ad una persona non è solo un fatto di rispetto per la stessa, di commemorazione verso una figura che si intende ricordare e premiare, ma anche di cultura. Cultura come desiderio di fare conoscere dei miti alla propria gente. Caso Oriana Fallaci docet. Una scrittrice anti-Islam per eccellenza non per pregiudizi ma per dati di fatto. Infatti è stata penalizzata e vituperata costruendole una moschea in casa. Senza capire che erigere una moschea nel cuore toscano non significa colpire una persona ma un modo, un territorio, una cultura, una storia, una tradizione, in una parola, l'Italia intera. Che invece Salvini e chi la pensa allo stesso modo la vorrebbe tutelare.
Roberta Bartolini
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