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mercoledì 24 settembre 2014

Sull'articolo 18

Questo è il Paese delle cose che vanno al contrario. Anche l'accanimento sulla volontà di abolire l'articolo 18 lo vedo inutile e non confacente con le problematiche italiane attuali. Bisognerebbe cercare di tutelare le aziende private che producono ricchezza e che invece sono costrette ogni giorno a chiudere per una buona percentuale ed esse stesse appunto a licenziare seriamente i lavoratori perché in esubero. Ma si sa, occorre altresì tutelare i sindacati e il potere ad essi connesso. L'assurdità è che ora la sinistra artefice di tale volontà vorrebbe indire un referendum. Proprio una sinistra allergica ai referendum forse perché sempre proposti da parte del centro destra e ora in maniera sacrosanta dalla Lega che difende il popolo e la sua sovranità. Il referendum per verificare se il Veneto desidera in toto la propria indipendenza non è stato accettato, nonostante che il govenatore Zaia insisterà giustamente che lo stesso al contrario venga applicato democraticamente come è appena avvenuto in Scozia. Non oso credere che verrà fatto un referendum sull'articolo 18. Pensiamo invece a tutelare il popolo italiano e a creare delle serie politiche di integrazione dello straniero onde evitare di spendere una marea di quattrini (un miliardo di euro) per finanziare la scellerata operazione Mare Nostrum.
 
Roberta Bartolini
 
 

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