Il 18 settembre la Scozia ha detto NO al progetto di libertà ed indipendenza tanto anelato ma per il momento accantonato. Indipendenza più che dal Regno Unito dai poteri forti. I desideri di separatismo di tanti popoli europei sono relativi, soggettivi e proporzionati a problemi contingenti del Paese a cui sono annessi. Diverse sono le argomentazioni che hanno spinto la Scozia a volersi dividere dal Regno Unito, che spingeranno il 9 novembre prossimo la Catalogna in Spagna, che spingono attualmente sempre più il Veneto in Italia. Ma l'obbettivo è comune: il forte desiderio di creare un'altra Europa, l'Europa dei popoli e non delle finanze costruita a tavolino. Tale desiderio era già stato ampiamente espresso alle scorse elezioni europee di maggio in cui il partito degli euroscettici (o meglio, eurocritici) aveva raggiunto una percentuale piuttosto elevata benché in minoranza. Tuttavia, tale partito viene schiacciato dai poteri forti che gli levano il suo spazio. E allora quale step iniziale basilare può essere migliore del chiedere l'indipendenza a ragion veduta (sapendo a cosa si va incontro chiedendo l'autonomia) attrraverso referendum popolari democratici, legittimi e sacrosanti, come è avvenuto in Scozia? Nel post elezioni scozzesi si paventano addirittura brogli elettorali. Se così fosse sarebbe una grande tristezza pensare che persino un popolo anglosassone possa abbassarsi a tanto. Tuttavia, l'87% della popolazione si è espressa democraticamente. E al di là del risultato bisogna premiare la sola volontà popolare permessa dallo Stato inglese che - facendo promesse future - è scesa a compromessi con la Scozia. Se le promesse verranno mantenute sarà già un successo. In ogni caso, una sconfitta non può fermare alti ideali nutriti da troppi popoli europei che hanno il diritto almeno di chiedere, di osare, di aspirare a che venga ripristinata l'identità, la peculiarità di ogni popolo, ora troppo succube e adombrato da una UE fittizia che non tiene conto delle diversità dei suoi Paesi membri. La vera Europa viene costruita dai popoli i quali hanno il diritto/dovere di fare sentire la propria voce accorata e vera, che chiede libertà. E non è poco.
Roberta Bartolini
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