Dopo mesi di tasse e flop da parte del governo Renzi, il mese di giugno vede uno spiraglio di luce almeno in Senato con l'intenzione di riformarlo ma questa volta con accordi e patti ben precisi tra Pd, Forza Italia e Lega Nord (mediatori Boschi, Finocchiaro, Calderoli, Romani, Verdini) e soprattutto in maniera costituzionale. Infatti, come ci ricorda Calderoli, uno dei maggiori fautori della menzionata riforma, il Senato andrebbe verso un Senato delle autonomie come quello tedesco dotato di pieni poteri. Grazie a principi che verrebbero costituzionalizzati Calderoli porterebbe a buon fine il federalismo fiscale tanto auspicato ma lasciato nella penna dal governo Monti precedente in quanto era stato fatto con una legge ordinaria che può essere prorogata o cancellata da qualsiasi legge ordinaria successiva come nel caso di Monti. Il Senato delle Autonomie (come definito da Calderoli) o Abolizione del Senato (come definito da Renzi) potrebbe non essere gradito da molti ma resta il fatto che una riforma deve essere fatta e farla in maniera costituzionale è la via milgiore e più sicura. Sursum corda!
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