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giovedì 15 maggio 2014

Pattugliamento e accordi bilaterali: gestione responsabile dell'immigrazione

Sulla questione dell'immigrazione Maroni interviene definendo la gestione della stessa da parte del governo "anarchica". Lo fa a ragion veduta e con senso di responsabilità nel suo ruolo di Governatore della Regione Lombardia. In quanto tale si sente completamente privo di potere per gestire l'arrivo in massa di immigrati clandestini sul territorio e soprattutto nella città di Milano che dovrebbe essere ritenuta un fiore all'occhiello e invece è ridotta a lazzaretto e ricovero di barboni stranieri. Non riesce né può monitorare tale evento dal punto di vista del numero previsto di flussi migratori e da quello sanitario. E come Maroni ogni governatore di ciascuna regione coinvolta nell'accoglienza buonista ed imposta dovrebbe dimostrare la propria preoccupazione. Maroni lo fa anche in base all'esperienza passata di Ministro degli Interni quando dovette affrontare il pericolo di emergenza umana dovuta all'arrivo di immigrati scappati dalla guerra del pane in Arabia. Ma come ci ricorda Maroni tale pericolo è stato superato brillantememte da una gestione responsabile dell'allora governo Berlusconi e non aveva nulla a che vedere con il pericolo attuale. La ricetta e unica soluzione possibile ad una situazione di non ritorno che peraltro include anche il fatto che molti immigrati si rifiutano di essere identificati, rendendo le procedure piu complicate, è quanto chiede la Lega ed in generale il buon senso: bloccare alla partenza i trafficanti di morte con pattugliamento sui luoghi di origine, il non impiego di forze dell'ordine (spreco di denaro pubblico) e accordi bilaterali. Invece l'Italia con Alfano agli Interni e la UE aspettano che queste migliaia di persone escano dal nostro Paese per dirigersi in altri Paesi quando in realtà occorre sapere che gli altri Paesi confinanti con l'Italia "sono attivi già da tempo nel rispedirli indietro" sostiene con assoluta ragione Maroni.
 
Roberta Bartolini
 

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