Il fatto che chi sbaglia debba pagare e che alcuni politici italiani di spicco siano stati arrestati perché considerati ladri da una vita alle spalle dei poveri ed ignari contribuenti lo ritengo corretto e doveroso. Tuttavia penso sia scorretta ed inopportuna la tempistica con cui giustizia viene fatta da giudici faziosi a loro volta, politicizzati e potenti, per due motivi. Innanzitutto l'Italia si mostra un Paese poco serio in quanto tali arresti vengono perpetrati in piena campagna elettorale quasi rasenti al voto per elezioni europee, comunali, regionali in Piemonte, elezioni che mai come ora potrebbero essere un vero campanello d'allarme per le prossime politiche e un banco di prova fondamentale per tastare il polso degli italiani stanchi di governi tecnici non eletti democraticamente dal popolo. Secondo motivo, gli arresti in piena campagna elettorale sviano gli argomenti principali presentati dai vari partiti in quanto ne risulta che non si faccia altro di qui al 25 maggio che discutere di arresti, di ruberie, di corruzione tralasciando quindi le tematiche importanti su cui fare luce e mettendo da parte le risorse per produrre in futuro necessarie riforme per il Paese. Oggi si parla di Scajola, di Grillo, di Catozzo gettando fango sempre su una parte politica precisa e si abbandona ad esempio il discorso immigrazione, emergenza umana in Sicilia e in Italia in generale, il Mare Nostrum, il voluto ripristino del reato di clandestinità e tutte le battaglie costruttive da parte di partiti propositivi come la Lega Nord, Fratelli d'Italia che trattano anche di euroscetticismo in maniera lungimirante. Pertanto, sta a noi italiani avere cura di interessarci responsabilmente a tali tematiche.
Roberta Bartolini
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