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martedì 18 marzo 2014

Russia esclusa dal G8: effetto boomerang per l'occidente

La Russia non parteciperà al prossimo G8, non farà parte dei più
grandi Paesi del mondo (che rimarranno in sette) non per propria
decisione ma per obbligo dell'occidente, Usa in primis. Dal punto di
vista umano e a botta calda dispiace molto che uno dei Paesi più
importanti se non il più importante venga escluso. Questa semmai è
illegalità e non il referendum popolare della Crimea. Eppure è stato
questo il motivo scatenante che ha fatto decidere i nostri a lasciare
indietro la Russia, ora annessa alla Crimea definendo illegittimo ed
illegale il referendum plebiscito. Probabile che abbiano anche fatto
dei brogli (e in quali elezioni, a partire da quelle italiane, non ne
vengono fatti?) ma la marea di gente riversatasi nelle strade parla da
sola, spiega tutto. E poi, referendum o no, forse è avvenuto quello
che era naturale che avvenisse: il ritorno della Crimea nella Russia
di cui ha sempre fatto parte. Era fisiologico forse che ciò accadesse.
Che vi siano poi alle spalle interessi di carattere commerciale (gas e
petrolio) è ovvio, e che valga la regola del più forte o del più
agguerrito è altrettanto ovvio. Ma in verità non me la prenderei più
di tanto in quanto è possibile che tra qualche mese non si parlerà più
di questa situazione superata da altri problemi. La Russia di Putin è
forte e sa gestirsi autonomamente senza i veti dell'occidente.
Dispiace solo pensare che per l'occidente la lontananza imposta con la
Russia potrebbe divenire un boomerang in quanto si sa come la Russia
abbia più terreno fertile e sia una maggiore risorsa in rapporto agli
Stati Uniti. Per non parlare dell'Europa che dimostra di essere sempre
più debole.

Roberta Bartolini

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