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giovedì 27 febbraio 2014

"La sovrattassa Rai è roba da strozzini" - di Vittorio Feltri - un commento

Vittorio Feltri intitola suo articolo su Il Giornale del 27 febbraio
in questo modo:"La sovrattassa Rai è roba da strozzini", intendendo
per sovrattassa sul Canone Rai un importo di euro 4,40 se il pagamento
dello stesso fosse slittato dopo la sua normale scadenza al 31 gennaio
e di euro 8,80 (sovrattassa raddoppiata) nel caso in cui non fosse pagato
entro il 28 febbraio. E così via per tutto l'anno. Chi continuasse a
non pagare si ritroverebbe a fine anno con una tassa di ben euro 52,80
oltre i canonici euro 113,50. Fin qui, siccome la matematica non è
un'opinione, non vi sarebbe nulla da obbiettare. Invece, ritengo vi
sarebbe da scrivere un libro a riguardo a partire dal fatto che ci si
dovrebbe stupire tout court della stessa tassa sul canone. Si tratta
di un servizio pubblico e come tale è corretto che venga pagato dal
contribuente. Ma essendo pubblico dovrebbe essere un servizio
ineccepibile ed inequivocabile. Al contrario, come la maggior parte
dei servizi pubblici italiani,  rilulta soltanto un greve salasso per
l'utente. Parliamo soprattutto dell'aumento annuo continuativo
dell'importo del canone. Dal 2008 il canone era passato da euro 106,00 a
euro 107,50 per giungere nel 2011 a euro 109,00 fino alla cifra del 2014 già
menzionata. Tale aumento si rileva in virtù di un adeguamento - non
giustificato - legato al cosiddetto tasso di inflazione programmata da
parte dello Stato. Pertanto, mettiamoci il cuore in pace che ogni anno
il canone aumenti. La Rai non è come Mediaset privata che può e deve
permettersi pubblicità per sopravvivere. Invece, ne è infarcita
abbondantemente e contiene programmi discutibili ed elementi politici
anche diretti. A parte qualche utente che non paga - e credo che i
dissidenti saranno sempre in crescita dato il malcontento generale -
in politica chi si è da sempre opposto a tale furto legalizzato è la
Lega Nord mediante spot su Telepadania contro il disservizio pubblico
e mediante un'iniziativa esordita nel 2012. Iniziativa partita dalla
Regione Veneto con l'onorevole Mara Bizzotto e il Comitato CLIRT che
hanno proposto la "Petizione Europea per l'abolizione del Canone Rai".
Oltre ad una raccolta firme si tratta di un'azione mirata e concreta
contemplata dalla legislazione europea che può permettere di portare
la questione del canone direttamente nel cuore del Parlamento Europeo.
Iniziativa che finora evidentemente non ha avuto nessun risultato e
soprattutto nessun riscontro reale. E poi si parla di sovrattassa e di
strozzinaggio.

Roberta Bartolini


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