Sul derby rossoblucerchiato che si svolgerà nella serata di lunedi 3
febbraio ci sarebbe da aprire un libro....di polemiche. Peccato perché
demolire con pessimismo e lamentele una grande fede calcistica (e
Genova vive di questa, almeno dell'orgoglio calcistico si può vantare)
dispiace , come dispiace vedere il retro della medaglia. Da una parte
il calcio rallegra il mondo, è losport più seguito ed amato dai grandi
e dai piccini, sin dalle prime raccolte di figurine Panini che
entusiasmano i bambini ed i genitori insieme. Dall'altra, con
ragionevolezza si scopre come dietro tale mondo vi siano troppi
interessi commerciali devastanti. E' il caso proprio del derby in
oggetto. Doveva disputarsi in principio domenica 2 febbraio di
pomeriggio, guarda caso in coincidenza con la tanto amata, seguita
fiera di Sant'Agata che ogni anno raccoglie almeno 600 banchi
(alimentari, artigianato e altro). Stessa data, stesso orario, stessa
zona (San Fruttuoso e Marassi). Possibile che nessuno si fosse accorto
di tale coincidenza? Volere a tutti i costi spostare la data del derby
alla sera del lunedi significa andare incontro necessariamente a meno
adesioni e meno guadagni per entrambe le società di calcio. La
diatriba sulla trasmissione Sky piuttosto che di altre emittenti
televisive mi sembra plausibile ma non sufficiente per giustificare
una tale scelta. Credo che la risposta più corretta sia una totale
indifferenza e una cattiva gestione organizzativa municipale e urbana
della partita da parte delle istituzioni e di chi di dovere. Questa
credo sia la verità cruda ma guai a dirlo. Ci si inimicherebbe un
mondo. Ma credo che lo sfogo come cittadina e tifosa genoana sia più
che legittimo.
Roberta Bartolini


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