L'Italia sta vivendo un periodo di crisi non tanto economica quanto politica e pertanto esistenziale. L'economia può essere il cardine per un Paese e una democrazia, ma per fare in modo che essa giri e funzioni deve essere regolamentata a ragion veduta da professionisti e capaci, da entusiasti e responsabili. Poi tutto o quasi viene di conseguenza, anche la felicità e l'orgoglio di essere cittadini appartenenti a una nazione civile. Al contrario finché si dà la precedenza ed importanza ai matrimoni gay, alle moschee, ai diritti degli stranieri senza integrarli a dovere e non agli autoctoni, finché non si mette mano agli sprechi, agli aumenti di stipendi di tutte le categorie, finché non si pensa al benessere e bene comune, finché non si pensa alla buona sorte degli anziani e alla educazione dei bambini e ragazzi non si raggiunge nessuno scopo in quanto nessuno scopo viene prefissato. Finché non si creano regole e non si fanno rispettare la democrazia verrà meno per fare spazio a una anarchia alla sudamericana pericolosa e senza ritorno che toglie ossigeno, speranza, desideri, lotta per la sopravvivenza, che elimina ogni spiraglio di uscita dall'impasse temporanea o cronica. A mio avviso esistono ancora delle persone in gamba ed oneste, anche in politica. il compito del cittadino è quello di individuarle. Mi auguro che il cittadino abbia ancora qualche energia per poter esercitare il suo diritto di democrazia.
Roberta Bartolini
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