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venerdì 10 gennaio 2014

"Il fine giustifica i mezzi", per citare Macchiavelli

L'Aquila e ricostruzione. Che peccato in Italia sentire parlare di luoghi o di problematiche solo per aspetti negativi. Sulla questione della città dell'Aquila, del suo terremoto devastante risalente al 2009 e delle promesse di ricostruzione e ristrutturazione dovute non se ne è più parlato dai tempi del governo Berlusconi che si è prodigato in tempi strettissimi a ridare luce e speranza ad una città, ad una regione e ad una popolazione condannate alle macerie perenni. Poi ci sono state le promesse di aiuti da parte della UE e di Paesi stranieri. Promesse vane. Poi ci si è messa di mezzo probabilmente la mafia tipicamente italiana presente in ogni ambito, la corruzione che per sveltire i tempi e/o per facilitare certuni, poi il nulla. Nessuna informazione e ragguaglio per i cittadini che sono sempre all'oscuro di tutto. Si è discusso dell'argomento in ambito economico (economista Mosler) ma semplici questioni di nicchia lontane ai più. Tuttavia, ciò che mi sorprende e mi dispiace maggiormente è il ruolo dei giudici che mi sembra abbiano gestito il problema superficialmente e senza tenere conto dell'importanza di una situaaione che deve essere presa in seria considerazione anche passando sopra, se necessario, a certi principi o alle mazzette abruzzesi che non sarebbero né le prime né le ultime. Credo che in tale frangente il male minore sia quello di arrivare al risultato. "Il fine giustifica i mezzi", per citare Macchiavelli.

Roberta Bartolini

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