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lunedì 27 gennaio 2014

FN, Lega Nord, AFD

FN, Lega Nord, AFD. Francia, Italia, Germania. Cugini europei che
dovrebbero essere il più uniti possibile ma che di fatto sono divisi
grazie proprio all'Europa, alla UE che non ha saputo vedere le
diversità e peculiarità di ciascun membro per rafforzare l'unione e
non per crearne divari enormi. Divari sia sul piano economico che su
quello politico. Infatti, da questi tre Paesi si stanno concretizzando
tre partiti che a livello europeo un domani diventeranno un unico
partito sulla base non tanto dell'estremismo quanto di una certa
protesta fondata su ragioni sociali, anti euro e anti immigrazione
selvaggia. Quanto all'ultimo argomento, li accomuna una formula non
tanto razzista quanto anti islam, anti semita e non xenofoba. La Le
Pen sostiene di non avere più spazio per nuovi immigrati. L'Italia
dovrebbe rispondere altrettanto in quanto non si può pretendere di
accogliere stranieri quando non si hanno i mezzi necessari per
sostenere gli stessi italiani. Sul piano della moneta, Lucke,
rappresentante del tedesco AFD, non ha sposato tout court le vedute
anti euro di Strasburgo dei colleghi Le Pen e Salvini, forse perché
proveniente da una Germania economicamente forte e meno colpita dalla
crisi economica rispetto ad altri Paesi, ma si presenterà come anti
euro all'interno della stessa Germania. Si tratta di prove di
coraggio, di politiche rivolte soltanto alla popolazione ed alla
ricerca di un solo obbiettivo: quello del bene comune per fare
crescere la propria nazione e non per farla cadere nel baratro.
L'unica differenza fra i tre è che i tedeschi e i francesi ragionano
con la propria testa, sanno valutare positivamente un possibile
cambiamento. L'Italia è troppo conservatrice, poco laica, perbenista
per accettare e capire quello che la Lega predica da tempo, discorso
autonomia a parte. Qui si parla di federalismo, di sociale, di lavoro,
di regole rivolte sia agli italiani che agli extra comunitari. Il
futuro europeo è rappresentato da tale triade.

Roberta Bartolini


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