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giovedì 14 novembre 2013

Rom, buonismo, finta democrazia

La saga dei nomadi di Genova ed in particolare del campo di Bolzaneto continua perché gli agenti sono gli stessi nomadi e perché i loro difensori sono ancora troppi, a partire dal Comune di Genova. Al contrario si dovrà fare in modo che i vincenti siano i loro detrattori ed accusatori a ragion veduta. E dovranno questi essere la maggioranza. E' inammissibile in una società civile che innanzitutto i nomadi vengano accettati ed integrati in campi non a norma, senza l'ammissione di un lavoro alle spalle, senza un permesso di soggiorno, senza una carta d'identità che li eguagli, benché temporaneamente, agli altri cittadini genovesi. Si', perché i nomadi per descrizione e natura non sono e non devono essere considerati stanziali. Emuliamo il modello elevetico che prevede assoluti campi a norma, la garanzia del rispetto anche degli ospiti i quali dovranno ricambiare tale rispetto lavorando, pagando le tasse e abbandonando i campi dopo i mesi pattuiti dalle norme vigenti. Questa è vera democrazia anche in una società che vuole essere intesa multiculturale e multirazziale, democrazia che non metterà mai in dubbio il rispetto altrui e la presenza pericolosa di una forma errata di razzismo o xenofobia, che invece vengono paventati e fomentati forzatamente nella misura in cui una città deve essere succube di stranieri e deve far pagare le tasse al completo ai suoi cittadini. Alcuni nomadi intervistati obbiettano che è il comune genovese a dover pagare per essi in quanto poveri. A mio avviso la povertà è ben altra cosa. La povertà dona ricchezza interiore che non induce come nel caso dei nomadi a rubare e a fare i delinquenti. La povertà dona dignità umana. La povertà significa non riuscire ad arrivare ad avere quello che hanno i più abbienti, a partire dalla tecnologia, alle parabole ed antenne che consentono di ascoltare la musica o la televisione ad alti decibel come avviene proprio nel caso del campo rom non a norma di Bolzaneto che si trova esattamente di fronte all'attuale Toys, centro commerciale dedicato al regno dei bimbi. E democrazia non significa finto buonismo ed eterna omertà.

Roberta Bartolini

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