L'Europa fa il punto della situazione e bacchetta puntualmente l'Italia su vari aspetti: dal rallentamento del risanamento dei conti pubblici, alla disoccupazione in aumento (dal 12,2% del 2013 le stime la fanno salire al 12,4 nel 2014), al calo dell'export (dovuto all'euro troppo forte che inevitabilmente penalizza Paesi deboli come l'Italia). Peccato che non metta mano sulle percentuali di immigrati che il nostro Paese deve subire a causa soprattutto di gravi mancanze della stessa UE totalmente e responsabilmente assente in quanto consapevole dei danni a monte e a valle. Questi dati sono reali e sottolinearli è corretto e doveroso ma nella misura in cui tutti nessuno escluso si assumano i propri doveri. E' anche vero che dalla parte dell'Italia vi è una situazione di stallo totale che induce a subire pedissequamente tutto, anche i rimbrotti da parte dell'Unione Europea. E' giunto il momento di dire basta a questi rallentamenti e a questa mancanza di serietà. Errori voluti e non voluti se ne stanno commettendo troppi a discapito dei cittadini e delle imprese. Non stupiamoci poi se il Bel Paese diventerà colonia islamica e gli italiani scapperanno come i migranti d'antan per lidi stranieri più favorevoli insieme con famiglie a carico ed aziende. E sarebbe la soluzione migliore al fine di evitare una vera rivoluzione popolare.
Roberta Bartolini
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