Che il Giornale faccia le pulci al M5S sulle spese sostenute in Parlamento e fuori dal Parlamento (cene, noleggi vari, affitto case, abbigliamento e pulitura, computer) è un'ottima iniziativa che può mettere in evidenza sprechi inutili soprattutto da parte di un partito il cui cavallo di battaglia da sempre è stato quello di risparmiare e di attivare quel famoso taglio agli stipendi che tanto la cittadinanza italiana si aspetta da tutti i parlamentari. Per lo meno dimostrare la buona volontà di farlo. Ebbene, i tanto vituperati grillini, nonostante le spese molto alte sostenute - ed è questo per cui mi scandalizzerei in quanto un cittadino comune e un dipendente modello fanno i salti mortali per non approfittare del privilegi e per acquistare a modica cifra quanto menzionato sopra - hanno speso tanto ma anche tanto restituito (chi più chi meno). Si parla di circa 1,5 milioni di euro restituiti dai parlamentari M5S nei primi 75 giorni di legislatura. E non è poco, quanto meno come esempio per altri. Altri che finora mi sembra non si siano neppure sognati di iniziare a provarci. Allora mi domando perché la stampa non tenti di prendersela anche con le spese del Pd e del Pdl. Pensiamo solo all'abbigliamento perfetto, agli accessori ed alle acconciature sempre puntuali delle donne in Parlamento. Occorrerebbe redarguire tutti e obbigarli non solo a restituire quanto speso - troppo comodo - ma anche e soprattutto a non farlo tout court per rappresentare un modello istituzionale per la comunità.
Roberta Bartolini
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