> Vorrei apportare una testimonianza sul settore pubblico - che solo il
> mondo di centro detra giustamente considera negativamente con
> obbiettività di giudizio - in base ad una mia esperienza dopo aver
> speso una settimana di ferie del mio lavoro a tempo pieno in
> un'azienda privata. Settimana presa per fare un nuovo e secondo
> inserimento asilo di mio figlio di quattro anni, che per la mia
> famiglia determina un passaggio non indifferente da un asilo privato
> religioso ad uno comunale, passaggio obbligato per vari motivi. Questa
> esperienza è stata coadiuvata da un'altra fatta in uffici pubblici,
> comunali. Sarò stata fortunata, ma devo sottolineare che avendo poco
> tempo ho cercato di reazionalizzarlo all'osso. Sono stata servita ed
> esaudita direi in tutto con relativa competenza, disponibilità,
> velocità e simpatia. Il mio parere è il seguente: è solo questione di
> persone, di teste e inoltre il problema unico, principale del settore
> pubblico è che ha troppi dipendenti. Ho notato una presenza
> straordinaria e assurda di personale che normalmente viaggia in due,
> in tandem, come i carabinieri. Nell'asilo comunale di Genova di mio
> figlio addirittura non solo vi sono due maestre per ogni sezione ma
> ognuna di esse può vantare la presenza di un ausiliario (termine
> odierno per "bidello") in aiuto al proprio lavoro. Finché lo Stato
> paga personale doppio, triplo, in esubero i conti della proprie casse
> non possono tornare. Poi le persone fanno la differenza. Vi sono i
> lavativi come gli staccanovisti (ma anche nel privato del resto). Ma
> questo è un altro discorso ancora.
Roberta Bartolini
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