Da elettrice e cittadina mi sento il diritto/dovere di esprimere il mio disappunto riguardo Genova, una città che ha la capacità di deludere, di stancare. Una città in toto inclusi
i suoi abitanti. Genova è bella e potrebbe essere valorizzata molto
meglio. Al contrario è cara, i disservizi sono all'ordine del giorno,
non dà sicurezza, non inorgoglisce, è sporca e mal tenuta, parte di
essa (centro storico, zona expo, delegazioni) è invasa selvaggiamente
da extra comunitari di cui da cittadini non sappiamo nulla (se sono
integrati, se sono regolari o clandestini), non ha regole che vadano
rispettate, latita in senso civico, non sfrutta aree depresse e
cattedrali nel deserto come l'ex mercato comunale di Corso Sardegna
(tanto per fare un solo ma significativo esempio), non valorizza gli
spazi verdi, non costruisce aree che possano essere adibite a parchi
giochi per bambini. E' una città che trascura le proprie tradizioni,
si dimentica di essere una città di mare e di marittimi (non
implementa il discorso del porto e della portualità), di essere una
terra stretta ma possibile punto di incontro e di passaggio per
infrastrutture importanti che potrebbero collegarla alle regioni del
nord Italia. E' una città che si dimentica delle proprie peculiarità
culinarie al punto di trascurare anche la vendita della focaccia o dei
frisciolami pur di farsi allettare da cucine internazionali come
quelle di multinazionali come i Mac Donald's o arabe o cinesi. Senza
nulla togliere alle culture straniere occorrerebbe innanzitutto
apprezzare e mettere in luce la propria cultura e storia. E' la città
del mugugno costante ma non costruttivo perché i suoi abitanti non si
sforzano di migliorarsi. E' la città del "maniman" che dovrebbe invece
essere sostituito dal francese "bon courage"!
Forza Zena, ce la possiamo ancora fare, ma tutti insieme, non
guardando al proprio orticello, ma ad uno più grande e comune.
Roberta Bartolini
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