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giovedì 18 luglio 2013

Calderoli chapeau ma a metà

"Serve argine a linguaggio razzista". E' quanto commentato dal
Presidente Napolitano dopo la bagarre sul caso Kyenge/Calderoli. A
parte le cadute di stile che comunque rientrano nel clima di mancanza
di valori odierno, possibile che nessuno, dal basso ai vertici, si
ponga la domanda della causa scatenante le parole del facinoroso
leghista? Parole che peraltro non sono le prime e non saranno le
ultime ad essere interpretate come razziste. Possibile che nessuno si
renda conto che occorre una volta per tutte analizzare un problema
finora ritenuto tabù, quello dell mancanza totale di una politica
seria di integrazione dello straniero che porta al sempre meno
benessere per gl italiani e ad un ingresso di immigrati eccessivo
vicino alla ghettizzazione? Tale clima non può portare altro che una
sorta di razzismo o di xenofobia male interpretati. Per quanto mi
riguarda, resto dell'avviso che il buonismo e la solidarietà verso gli
stranieri e le fasce deboli siano altri, quelli rappresentati da una
politica fatta di regole, di rispetto reciproco. Tutti argomenti
questi di cui si dovrebbe discutere con calma, a tavolino, con
razionalità, proprio a partire dallo stesso Calderoli. Se non
interrogato della causa per cui avrebbe sbottato contro la Kyenge,
penso che avrebbe dovuto egli stesso esprimersi  e spiegarsi con
coraggio delle proprie idee innovatrici. Calderoli chapeau, ma a metà.

Roberta Bartolini

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