Purtroppo la bacchetta magica non l'ha nessuno come nessuno in Italia
può prevedere se si arriverà a livelli economici pari a quelli della
Grecia e dei Paesi in recessione. Ma ci sarebbe una soluzione
concreta, quella di volere tentare di fare qualcosa per risollevare le
sorti del nostro Paese fin che si è in tempo, soluzione che non è
quella assunta dai vari governi tecnici denominati "salva patria". E'
una soluzione logica, che proviene dall'esperienza di una vita vissuta
nella sua quotidianità e che può essere dettata dai cittadini
contribuenti, una soluzione che vale la pena essere perseguita.
La ricetta semplice prevede volenti o nolenti: il licenziamento dei
molti dipendenti pubblici in esubero, l'abbassamento delle tasse (per
agevolare imprese e famiglie) il tutto in rapporto a servizi donati ai
contribuenti validi e giusti, il taglio degli stiipendi dei politici,
della magistratura sempre in rapporto equo con quanto guadagna la
maggior parte dei lavoratori (con stipendio medio base pari a €
1.000/1.200), il taglio di sprechi e di privilegi. Se non verrà
applicata tale ricetta non stupiamoci poi se i suicidi sono in
aumento, se i giovani e chi può si trasferiscono all'estero, se
l'evasione fiscale diventa quasi necessaria (come qualcuno l'ha
giustamente definita), se le imprese sono costrette a chiudere e se la
gente non ne può più. Se tale ricetta non verrà applicata credo che la
pazienza degli italiani (un silenzio quasi omertoso) finora dimostrata
abbia un limite. Basta volerlo.
Roberta Bartolini
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