Vorrei citare un aneddoto a me accaduto affinché possa servire da
modello per parlare di buona gestione ed amministrazione cittadina e
di conseguenza di relativi buoni comportamenti da parte dei cittadini.
E' per questo motivo che si può parlare di regole del buon cittadino.
Penso che sia fondamentale il ruolo dei politici e dei sindaci ma che
sia altrettanto basilare la reazione da parte dei cittadini stessi,
nel proprio ruolo di agenti, di individui dotati più che di diritti di
doveri, di contribuenti non passivi ma propositivi. E poi, rispettare
le regole ci farà sentire tutti più soddisfatti e sicuri all'interno
del contesto cittadino.
Presso la macchinetta di timbratura biglietti AMT dell'ascensore di
Castelletto zona Piazza Portello, che ultimamente funziona o è fuori
servizio a giorni alterni (nonostante o in seguito ai disservizi
perenni nei confronti degli utenti) ieri per la prima volta sono
incappata in una giovane donna che la pensava come la sottoscritta. A
macchina non funzionante corrisponde la regola di base per cui il buon
senso spinge a scrivere sul biglietto la causale per la mancata
vidimazione. Questa è logica, non eccesso di zelo, è applicazione di
senso civico che dovrebbe venire in automatico. Ma un comportamento di
questo tipo in una città divenuta nel tempo pseudo-anarchica e
disagevole risulta una mosca bianca e risalta subito all'occhio.
Infatti, l'atteggiamento della donna ha destato bisbiglii, mugugni tra
la gente e la reazione negativa ed opposta da parte di un'altra donna
che si è rifiutata di marcare sul biglietto il disservizio spiegando
che "intanto sarebbe stato inutile, i controllori non sarebbero tenuti
a fare la multa, l'AMT dovrebbe darci migliori servizi", ecc. Ne è
sorta una piccola discussione da me iniziata fondata sul concetto di
come sia inutile lamentarci senza costrutto non adempiendo bene al
nostro dovere sfruttando nel migliore dei modi l'unica arma che ha chi
non fa politica attiva, quella del voto. Penso che la vita cittadina
sia un "do ut des", come ci insegnano i costruttivi dibattiti de Il
Giornale. Innanzitutto, da cittadini bisogna occuparsi di votare a
ragion veduta, poi, affidandosi alla buona sorte, darsi da fare per
compiere al meglio il proprio dovere adempiendo con dovizia, amore,
orgoglio cittadino, senso civico a tutti quegli atti quotidiani
meccanici, naturali ed inconsci (o taliì dovrebbero essere
ritenuti)finalizzati al rispetto altrui partendo da quello per la
propria persona.
Silvio Berlusconi, esteta e perfezionista d'hoc, docet quando -
visitando la Stazione Marittima anni fa - consigliò i genovesi in
questo modo: "trattate le strade cittadine come le stanze delle vostre
case". Parole sante. Bisognerebbe arrivare a raggiungere quanto
avviene in Svizzera dove esiste una sorta di timore riverenziale di
fronte al mondo ed alla natura, un timore che fa rispettare tutti e
tutto e che incita pertanto a rispettare le regole di un buon
cittadino. Non ci vuole molto. Basta aprirsi al mondo con altruismo e
non rinchiudersi nel proprio piccolo orticello.
Roberta Bartolini
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