Scusate la possibile presunzione e l'intromissione (sempre bonaria e a fini di
miglioramento), ma dati i risultati dei ballottaggi che vedono una
forte astensione sì ma anche un forte distacco del Pd dal Pdl sempre
più perdente, credo che occorra non solo riflettere ma agire. A mio
avviso anche in politica è cambiato tutto o quasi, quello che sembrava
un tempo il desiderio massimo di vincere ora si riduce a semplici
esultazioni o arrabbiature. Tutto è stravolto, sarà la crisi
economica, ma la speranza viene meno quando non si vede buona volontà
da parte di tutti. In effetti, al di là delle ideologie, un dato di
fatto è che la sinistra lavora sodo dando anche la precedenza o la
giusta importanza alla meritocrazia arrivando alle varie campagne
elettorali con un plafond di base notevole, con uomini o donne validi
che quanto meno hanno fatto nel tempo la dovuta esperienza e lavorando
soprattutto sul territorio e nel sociale (Pisapia docet, sempre al di
là dei gusti personali). Quando si arriva alle candidature il Pdl fino
a prova contraria non presenta mai dei candidati validi che possano
concorrere con quelli degli avversari. Peccato specialmente quando si
è consci che in questo percorso politico manchi un passaggio, quello
della preparazione e formazione politica, quello del lavoro serio con
gli elettori che si sentono sempre esclusi da tutto, e il forte
astensionismo è la dimostrazione per tutto. Questo determina una forte
delusione. Se
poi aggiungiamo che a sinistra vince una sorta di fede religiosa, i
giochi sono fatti.
Propongo di creare dei dibattiti, di informarsi, di dialogare con la
gente, di riflettere e di confrontarsi. Serve un lavoro capillare dal
basso ai vertici, un lavoro fatto costantemente tutti i giorni e non
solo in campagna elettorale.
Roberta Bartolini
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