Mi riferisco al Parco di Nervi ed alla sua condizione di degrado data dalla presenza non monitorata di ratti e barboni. Anziché essere il regno degli scoiattoli (ce ne sono sempre meno) e di flora molto antica spicca per la sua incuria, nonostante che i tempi bui fortunatamente siano trascorsi e passati. Attualmente le sue condizioni non sono pessime ma potrebbero migliorare senza dubbio. La realtà del Parco di Nervi rientra nell'ambito della cura e della tutela degli spazi verdi presenti a Genova da far rientrare in un concetto più ampio di vera e propria cultura e rispetto per la natura, l'ambiente ed il senso civico. Cultura purtroppo mancante nella nostra città. Istituzioni in primis responsabili. Sì, perché Nervi non può dire di non essere stata difesa dalle istituzioni locali e dai cittadini del quartiere tutti propensi a voler provare di tutto per manutenere in buono stato quello che si può definire il più grande polmone verde della città dopo quello del Righi. Senza contare la bellezza naturalistica e paesaggistica che emana.
In contrasto a tale realtà degradata che lascia poche speranze anche da un punto di vista turistico, esiste un piccolo angolo di natura, ma neppure tanto piccolo, a Comago/Sant'Olcese: Villa Serra. Un contesto decisamente naturalistico e ampio (il parco è di 100.000 mq.) che contiene anche un complesso settecentesco opportunamente rivisitato in chiave neogotica, acquistato nel 1982 dai Comuni di Genova Sant'Olcese e Serra Riccò. L'edificio che si staglia nel parco è stato realizzato secondo il progetto tratto dall'"Encyclopaedia of Cottage, Farm and Villa Architecture" di John Claudius Loudon, uno dei più diffusi manuali inglesi di architettura e paesaggio edito a Londra nel 1846. Il parco è caratterizzato da specie vegetali sempreverdi e, adagiato nel fondovalle della valletta del rio Comago, è concepito attorno a tre vasti prati facendo così apparire il parco come un'ampia valletta con forme sinuose. Il tutto è visitabile al pubblico a cui viene richiesta massima collaborazione per il rispetto del regolamento del parco, per il bene di tutti. Il regolamento è dettato da un consorzio privato Villa Serra che in cambio offre e garantisce bellezza, ordine, pulizia e persino spettacolo di intrattenimento.
Villa Serra rappresenta una gestione pubblica che funziona. Mi domando se non vi sia la possibilità di fare altrettanto con il Parco di Nervi, una ricchezza della natura lasciata morire nel tempo.
Se non si hanno idee o iniziative adeguate, prendiamo spunto da modelli già predefiniti come nel caso di Villa Serra e con l'aiuto di tutti anche il parco di Nervi recupererà il proprio splendore.
Roberta Bartolini


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