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martedì 21 febbraio 2017

Le palme a Milano fanno parlare male di una capitale


Milano negli ultimi tempi non fa più parlare di se' come capitale italiana economica, finanziaria, della moda, dell'eleganza, del benessere, dello shopping, insomma di una città che porta e ha sempre portato lustro al nostro Paese. Milano ormai è diventata sede di extra comunitari, un suq, una succursale di La Mecca, un luogo dove il degrado e la delinquenza imperano. E Roma non le e' lontano. Forse una colpa ne hanno le giunte comunali e le politiche errate assunte o no? 
Last but not least, ultimo argomento e realtà che fa parlare ancora negativamente di Milano e' il caso delle palme piantate in Piazza Duomo. Oltre che esteticamente riportare a un ambiente orientale arabeggiante e oltre che deturpare un luogo tipico e una piazza magnifica simbolo turistico per eccellenza credo che mettendosi nei panni della popolazione milanese ciò che ha provocato rabbia - sfociata poi in gesti inconsulti come quello di averle bruciate nella notte da vandali- è stato il fatto di vedersi dall'oggi al domani la piazza più importante della propria città cambiata in maniera non richiesta. Penso che in una realtà civile e democratica i politici locali debbano interagire coi cittadini e chiedere il loro parere. Si dice che siano state le multinazionali a decidere, le stesse che decidono di aprire centri commerciali nei centri città che spuntano come funghi. Ma qui non si tratta di avere accesso ad un negozio. Qui si tratta di avere parte della piazza principale di Milanooccupata da terriccio e palme che dimostrano incompatibilità con l'ambiente circostante e con la cultura e storia autoctone. Questo ha fatto arrabbiare i milanesi e non solo. Questo divario enorme tra politica e cittadinanza fa allarmare e agitare gli animi della gente. 
Occorre porvi rimedio. E subito. 
Roberta Bartolini 

Grazie e cordiali saluti
Roberta Bartolini
Genova

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