Il Segretario Generale della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, dopo
essere stato a mio avviso giustamente e molto elegantemente attaccato
da chi di buon senso ne ha da vendere, Matteo Salvini, si esprime in
merito ad accoglienza ed immigrazione in questo modo a "Famiglia
Cristiana": "Ci sono vescovi che ospitano immigrati a casa propria e
non si sono mai riempiti le tasche di soldi, anzi. Lo fanno anche
Salvini, Zaia e Grillo?"
Una domanda mi sorge spontanea: perché dovrebbero farlo i menzionati
signori? Chi lo stabilisce? Vi sono leggi a riguardo? La risposta
viene data proprio dallo stesso Monsignore che seguita nell'intervista
sostenendo che in effetti il governo è "del tutto assente in materia
immigrazione" e propone di "imparare dalla Germania e copiare le sue
leggi invece di parcheggiare gli immigrati qui e la' in italia. Se ci
fosse almeno uno straccio di permesso di soggiorno provvisorio -
continua Monsignor Galantino - potrebbero lavorare e la gente non lo
vedrebbe più bighellonare in giro e non direbbe che mangiano a spese
degli italiani già in crisi". Cosa direbbe la gente non è dato a dirlo
se non solo attraverso un referendum popolare che considererei
sacrosanto con elezioni peraltro auspicabili appunto per interrogare
una volta per tutte la popolazione.
Tuttavia, coglierei tali parole per evidenziare come lo stesso
segretario della Cei avrebbe una soluzione in mano semplice, dettata
dalla logica che non è altro quanto già predicato da chi di logica ci
vive, la Lega nord, che vive la realtà quotidiana tra la gente, sa
esattamente cosa accade nel mondo itlaiano ogni giorno e a tutti i
livelli sociali. In pratica, se vi fossero leggi, le tanto auspicate
regole e se queste venissero fatte rispettare in nome del rispetto
reciproco, dell'amore per la propria terra, dell'orgoglio
nazionalistico si sarebbe già a metà dell'opera. Si cercherebbe di
integrare i migranti selezionati e controllati a dovere attraverso
cie davvero funzionanti per poi procedere con la corretta procedura di
integrazione sotto tutti i punti di vista a partire da quello
culturale.
Roberta Bartolini
Nessun commento:
Posta un commento