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martedì 28 gennaio 2014

Il "nègher" Iwobi vs la Kyenge

> Sarebbe utile per tutti che il nigeriano Toni Iwobi, assessore
> leghista a Spirano (Bergamo) divenisse un modello generalizzato come
> monito ed insegnamento per una corretta e dovuta integrazione di un
> cittadino straniero e per fare capire come il dare la cittadinanza ad
> un extra comunitario non sia cosa facile ma un atto da guadagnarsi
> giorno dopo giorno col lavoro, con il rispetto verso gli ospitanti e
> non una pretesa di diritti come ci vorrebbe insegnare erroneamente e
> con ipocrisia la sinistra che predica allo "ius soli" trascinando
> nelle proprie file una Kyenge che lo stesso Iwobi critica per il suo
> operato. Iwobi si trasferisce in Italia nel 1977 già laureato in
> informatica, ma si azzera alle regole italiane di un tempo ora
> scomparse, parte da stalliere e manovale per fare la gavetta e
> conquistarsi un posto al sole nell'allora Paese del sole. Orgoglioso
> di sentirsi italiano a tutti gli effetti, ad oggi si sente addirittura
> un pò estraneo ad un Paese che si è conquistato con enormi sacrifici a
> causa delle sbagliate politiche confluite nel governo Letta che non
> garantisce diritti e benessere né agli italiani né agli stranieri.
> Iwobi intende spiegare a chi definisce "la Lega razzista" senza
> informarsi come l'integrazione sia un percorso individuale fatto di
> rispetto ma anche di regole poste dall'esterno. Un pensiero
> sintentico, semplice ma fondamentale che, per chi è di sinistra nel
> dna, non riesce a venire afferrato in quanto si dà la precedenza ai
> diritti e non ai doveri.

Roberta Bartolini

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