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giovedì 5 dicembre 2013

Uscita dall'Europa: utopia?


Egr. Dr. Veneziani,
Leggo con interesse Suo editoriale del 4 dicembre che apprezzo molto come la Sua persona d'altronde. Lei è il mio mito e mio punto di riferimento quotidiano e mi trova sempre d'accordo su tutti gli argomenti che Lei tratta dall'alto della Sua infinita cultura e saggezza. Tuttavia, questa volta concordo con Lei al 50% in quanto considero il Suo auspicio e consiglio di rifare un'altra Europa e di non cancellare quello che già c'è mera utopia. Da un punto di vista filosofico e generale sono pienamente d'accordo sul fatto che occorrerebbe azzerare tutto, ripartire da capo e dalle distinzioni di ogni Paese che fa parte dell'Europa per poi ricostituire un ensemble di soci che potrebbero costituire con serietà e capacità un'Europa unita. Come dice Lei, questo doveva essere fatto sin dall'inizio, invece si è optato per la creazione di una UE a tavolino, complici poi banche e poteri forti, complice poi una Germania che non sbaglia ma che fa soltanto i propri interessi lavandosi le mani di quanto accade in altri Paesi ben più deboli o indeboliti da una moneta unica che non ha tenuto conto, appunto, delle diversità altrui. Anche auspicare ad un ritorno alla mitica Lira forse potrebbe sembrare anacronistico e fantascientifico tenuto conto del fatto che se si ritorna alla Lira si dovrebbe tornare alle tradizioni, ai valori italiani d'antan. Temo questo non possa accadere, oggi siamo entrati in un vortice di non ritorno senza ideali né obbiettivi, né serietà, benché si possa parlare di "corsi e ricorsi storici", come Lei ben mi insegna. Vi sono luminari ed economisti di prestigio che si occupano attualmente di parlare perlomeno della possibilità di un'uscita dall'euro e dall'Europa e quindi tante opportunità di trattare un argomento nella sua complessità. Penso che queste verità che emergono non debbano fare paura agli onesti in quanto questo è quello che temiamo tutti. Bisogna intravvedere la strada migliore per cogliere un barlume di luce, non occorre vergognarci, occorre essere realistici e collaborativi. La ringrazio per aver incentrato un fondo su questo tema scottante che non può che provocare dibattiti. Almeno questo mi auguro per il momento.
 
Grazie di cuore
Con infinita stima
 
Roberta Bartolini

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