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giovedì 12 dicembre 2013

Si parla di libertà di stampa grazie a un populista


Volenti o nolenti, grazie a Grillo, si riparla di libertà di stampa e di legge che vieti il carcere per reati di opinione e di diffamazione. Una legge che avrebbe dovuto essere varata molto tempo fa e che nessun governo si è mai adoperato per farla peraltro andando contro corrente con quanto insegna l'Europa - di cui tali governi sono sostenitori e difensori - dove non esiste Paese all'infuori dell'Italia che punisca il mondo della stampa per esposizione delle prorie idee. Ebbene, a risollevare la questione delicata, importante e sottovalutata è il Movmento 5 Stelle che, populista o no, ha la qualità di sviscerare la verità e di entrare nella pancia degli italiani. Italiani esausti di una situazione atavica e critica in cui versa il loro Paese ma imbelli ed incapaci di reagire forse perché troppo condizionati dalla nostra classe dirigente politica caratterizzata da due problematiche, una sostanziale e una formale. La prima è dovuta all'incapacità di intendere e volere. Ne è una dimostrazione una frase pronunciata da Letta a proposito dei "forconi": "Protesta di una minoranza, non rappresentano il Paese". Letta dimostra di non volere e di non riuscire a capire in quanto lontano anni luce dalla realtà e dalle esigenze vere della gente.Quella formale è data dal fatto che i nostri politici (e gran parte degli italiani è diventata il loro specchio) sono finti moralisti, finti perbenisti, ipocriti e chi meglio di noi genovesi può capirli? A Genova si respira un'aria di omertà, di silenzio assenso forzato, di polemica frenata da un non voler esporsi in prima linea perché "maniman". Signori, ci vuole coraggio e la volontà di scoperchiare un mondo finto e dannoso che viola la nostra libertà inclusa quella di stampa e quindi di opinione.
 
Roberta Bartolini
 

 

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