Visualizzazioni totali

Pagine

martedì 8 ottobre 2013

Suq genovese

Il twit di Luca Bizzarri delle Iene sulla vergogna del suq abusivo al Porto Antico, anzi, all'ingresso del Porto Antico (il che fa la differenza) sta facendo audience e il giro delle notizie del mondo genovese. Peccato che a parlarne sia appunto lo stesso Bizzarri, Il Giornale e Il Corriere Mercantile. E non è poco. Ma credo che non sia abbastanza di fronte a cotanta incuria e soprattutto alla mancanza di regole, di politiche. Le giunte di sinistra per la maggior parte dei casi si dimostrano sempre nulle ed irresponsabili nel loro non voler prendere delle decisioni e fare delle scelte che potrebbero andare contro la popolazione e potrebbero far perdere potere e consensi. L'opposizione evidentemente latita. Quando scoppia la bugna qualcuno ne parla, ma cari signori, penso sia oramai troppo tardi per metterci delle pezze. Occorrerebbe azzerare il tutto e ricominciare da capo. Occorrerebbe voglia, capacità, autocritica, e coraggio in particolare da parte dei cittadini che dovrebbero eleggere i loro politici in base non a ideologie ma a buon senso ed a logica. Il centro storico di Genova è oramai preda di extra comunitari, è diventato una casbah a ciel sereno, ora con il suo suq immancabile, per lo più, apparentemente legale perché costituito da extra comunitari pare con permesso di soggiorno, ma di fatto illegale ed abusivo in quanto la merce pare sia rubata e quindi illegale. Occorrerebbe uno spiegamento di forze dell'ordine pari ad una forza armata, occorrerebbe una mentalità meno mafiosa, seria e reponsabile da parte delle Istituzioni. Ma forse occorrerebbe più semplicemente una sola cosa: buon senso, amore per il bello, per le proprie tradizioni, per la bellezza emanata dalla nostra città che non ha bisogno di infarcirsi di stranieri per fare folclore e turisti. Questo tipo di amore non permetterebbe che all'ingresso di un Porto Antico alla pari di quello di Barcellona il passante si imbattesse in una marea di venditori ambulanti per altro insistenti e poco accoglienti che tra l'altro non hanno nulla a che vedere con la nostra terra e con quello che il nostro mare può offrire. Una realtà inconsueta ed incompatibile con i nostri usi e costumi. Inoltre, dal punto di vista etico non è ammissibile che stranieri invadano con prepotenza e forza il nostro territorio che li ospita al punto di farci sentire stranieri in casa propria. E' giunta l'ora di mettere fine a questa mancanza di regole e questo menefreghismo. Il tutto non in nome del razzismo ma del rispetto umano che prevede anche l'integrazione di extra comunitari ma con raziocinio e rispetto delle leggi civili comunitarie.
 
Roberta Bartolini

Nessun commento:

Posta un commento