Sull'emergenza umanitaria a Lampedusa così si esprime Il Sole 24 Ore: "Navi anfibie, droni, elicotteri con visori notturni. Dopo gli ultimi tragici naufragi, l'Italia lancia l'operazione militare e umanitaria "Mare Nostrum", che ha l'obiettivo di rafforzare il dispositivo di sorveglianza e soccorso nel Canale di Sicilia." Mai cosi con orgoglio viene fatta un'operazione e viene presa una decisione, a mio avviso errata, non tempestiva, non consona alle esigenze del momento e non lungimirante. Il punto è che non ci dovevamo trovare di fronte al fatto compiuto, si doveva agire premeditatamente prima per evitare una tale catastrofe. Ma si sa, in Italia nulla decolla, nessuno riesce a mettersi d'accordo, troppe teste e troppi interessi. Ma dato che il danno è stato fatto e si è deciso di scegliere la soluzione delle pattuglie, credo che in contemporanea si sarebbe dovuto responsabilmente produrre se non una legge almeno un decreto legge temporaneo atto a regolamentare l'afflusso dei migranti che volenti e nolenti arriveranno comunque sulle nostre coste. Infatti, lo scopo dei nostri militari impiegati (che dovremo pagare peraltro profumatamente) non sarà quello di difenderci attaccando ma di difenderci aiutando i migranti a salvarsi, non morire miseramente in mare e ad essere poi inseriti nella plettora di centri di accoglienza (che non credo vengano soppressi come promesso dalla Kyenge in quanto, tolti questi ufficialmente, saranno rimpiazzati dalla marea di associazioni di volontariato religiose e di sinistra). Pertanto, vincerà ancora una volta il buonismo, in barba a Paesi a noi vicini come Spagna, Francia, Malta e altri che si difendono già da tempo impedendo categoricamente, attraverso leggi, ai migranti di avvicinarsi alle proprie coste, impedendo altresì il tragico dilagare della tratta di esseri umani, oltre che l'integrazione selvaggia di extra comunitari che dovrebbero invece essere salvati nei loro Pesi di origine tramite accordi internazionali confacenti.
Roberta Bartolini

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