L'eccessivo (finto) buonismo, l'eccessiva solidarietà dettata non tanto da umanesimo ed altruismo quanto da ragioni di moda e di voti (essere con gli extra comunitari significa essere poi votati ed essere "in") in Italia non hanno portato a nulla se non a rendere il nostro Paese preda di stranieri, senza regole, senza dignità, senza amore per le nostre tradizioni, senza rispetto altrui, un Paese di nessuno ma terra di conquista. Per i più poveri e diperati essere accolti dall'Italia malata è comunque il paradiso, è una favola e un sogno che tanti riescono a realizzare complice il nostro Stato che garantisce aiuti e sussidi non tanto ai suoi abitanti autoctoni quanto agli extra comunitari accolti ed integrati senza controllo e selezioni ufficiali, senza rispetto nella misura in cui non riesce a garantire prima di tutto il benessere agli stessi italiani. Essere terra di conquista per nord africani è più facile rispetto ad altri Paesi le cui coste sono più lontane di quelle italiane. Ma ciò che significa norma, regole e legge dovrebbe valere per tutti. Invece, mi risulta che soltanto in alcuni Paesi come Malta, Francia, Spagna o i Paesi del nord dicano no ai barconi e abbiano leggi più severe che in Italia riguardo l'integrazione degli stranieri (rom inclusi). Tutti ci si gongola e ci si adagia sulla legge Bossi-Fini che non andrebbe cancellata ma semplicemente applicata in toto o al limite migliorata e resa ancora più severa. Ma in Italia sembra dimenticarcisi di tutto ciò che significa serietà, senso del dovere. Pur di non perdere i cosensi non si fa nulla per crescere, si resta in situazioni di stallo perenne. Salvo poi urlare alla tragedia, al dramma, alla mancanza di aiuti da parte della UE. Cominciamo a pensare che tutti debbano assumersi le proprie responsabilità, l'Italia, la Ue, l'ONU. E si rispettino gli accordi internazionali tra i Paesi coinvolti in fenomeni migratori.
Roberta Bartolini
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