> Mi ricollego alla lettera pubblicata sulla Pagina dei Lettori de Il
> Giornale del 4 settembre del Sig. Armando Vidor (SV) che approvo in
> pieno ed il cui contenuto dovrebbe venire messo in luce in tutti i
> modi. Oggetto: firma per i referendum radicali sottoscritti da Silvio
> Berlusconi e quindi resi ufficiali, pubblicizzati in molti comuni e
> regioni italiani, Liguria esclusa. E non è la prima volta che la
> Liguria ed il capoluogo Genova vengono tagliate fuori dai ranghi. Oggi
> Il Giornale pubblica la mappa dei punti italiani dove poter firmare
> per i referendum in oggetto. I pallini segnati si concentrano
> soprattutto nelle regioni del nord dove evidentemente il Pdl ha più
> consensi, tranne la Liguria. E' vero che non bisogna dispedere i
> consensi ed è meglio concentrarsi laddove si vince, ma mai dare per
> perduta ogni altra possibile mossa che possa portare ugualmente voti.
> Appunto perché la Liguria è rossa, ma fa parte di un nord prettamente
> spostato verso il centro destra, mi domando perché non si cerchi di
> tentare la conquista anche della stessa Liguria. Un tentativo difficle
> e in salita ma mai vano. Tutto sarà proporzionato, ovviamente, ma
> tentar non nuoce. A Genova non si ha notizia sui referendum. La
> sottoscritta si è informata presso il Comune ('ufficio elettorale) per
> ricevere informazioni. La mia firma sarà sicura ma ciò che non sarà
> sicuro è il risultato. Siamo certi che gli elettori liguri di centro
> destra ne siano al corrente dato che non vengono istruiti a dovere
> come quelli di sinistra? Siamo poi certi che le firme ottenute
> verranno legalizzate a dovere? Purtroppo "a pensar male ci si
> azzecca". Questo la politica italiana ci ha insegnato finora. Che il
> nuovo partito di Forza Italia in itinere tenga conto di queste
> argomentazioni, utile fieno in cascina.
Roberta Bartolini
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